BARLETTA - «Riaprite il Plaza». Questo il grido d’aiuto lanciato dai 44 dipendenti e collaboratori del locale di Barletta, che hanno sottoscritto una lettera, appellandosi al buon senso delle autorità, con la speranza di essere ascoltati tempestivamente. Il Plaza è stato chiuso con un provvedimento avviato in maniera congiunta da Polizia e Carabinieri, a seguito della rissa e del tentato investimento che aveva portato a 6 feriti, all’alba di domenica 2 marzo. Gli incidenti avvennero fuori al locale, e precisamente in piazza Marina, nel cuore del centro storico.
«Il Plaza è un’attività commerciale che da circa un anno ci offre lavoro e la possibilità di costante guadagno, consentendo ad alcuni di noi, anche di uscire da condizioni economiche precarie e scongiurare così la disoccupazione – scrivono i dipendenti nella lettera -. Vogliamo sottolineare che la nostra unica preoccupazione è quella di poter continuare a lavorare in un ambiente sicuro e regolare. Però, è importante per noi chiarire che la rissa è nata da un diverbio avvenuto all’esterno e per questioni di viabilità nei pressi della rotatoria di Porta Marina, quando stavamo iniziando le operazioni di chiusura».
Ecco il racconto di quanto avvenuto nel primo week end di marzo, con le inevitabili ripercussioni. «Solo grazie al tempestivo intervento degli addetti alla sicurezza del locale e alle chiamate dei gestori del Plaza che hanno allertato le forze dell’ordine, si sono scongiurate conseguenze più gravi e l’incolumità degli astanti in Piazza Marina, strada aperta al pubblico transito – spiegano ancora i dipendenti -. Adesso, a causa della improvvisa sospensione della licenza d’esercizio disposta dalle autorità per presunta violazione del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, noi dipendenti e collaboratori ci troveremo da oggi inaspettatamente a dover affrontare una situazione difficile, sia dal punto di vista economico che personale. La chiusura del nostro luogo di lavoro, per noi seconda casa, avrà un impatto devastante anche sulle nostre famiglie. L’impossibilità di lavorare per tutto il periodo non breve della sospensione ed il rischio di perdere il posto di lavoro, quale conseguenza del danno che l’attività commerciale sta subendo, sono problematiche gravi che richiedono una riflessione ed un dialogo urgenti, al fine di evitare il peggio a chi in questa brutta vicenda non ha colpa alcuna».
La missiva si chiude con la richiesta di un incontro. «Siamo consapevoli dell’importanza del rispetto delle leggi e della necessità di tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico – concludono i dipendenti -. Tuttavia, ci appelliamo alla solidarietà delle autorità affinché, prestato ascolto agli scriventi, anche mediante incontro a Palazzo di Città. E’ giusto tenere in considerazione la posizione pesantemente pregiudicata di noi dipendenti, estranei alla vicenda, disponendo l’annullamento o la riduzione del periodo di sospensione della licenza del Plaza, così da contemperare le esigenze di ordine e sicurezza pubblici con la necessità di salvaguardare noi lavoratori».