BARLETTA - «Stadio Puttilli: alle persone con disabilità riservato un settore inadeguato». All’indomani dell’ennesima partita di calcio riaffiora la problematica dello spazio ristretto ai tifosi disabili, ricavato nell’area a piano terra a confine tra la tribuna laterale e il settore ospiti. Praticamente è una specie di terrazzino decentrato per la visuale sull’affaccio al campo, messo al riparo dalle intemperie con due gazebo «tipo mare». Capienza massima 25 persone con posti a sedere su una panca di legno.
A proposito di visuale sul terreno di gioco: è molto limitata specie da quando hanno sistemato le panchine delle squadre sotto la tribuna centrale. Ad intervenire sulla problematica, il musicista rapper Francesco Piazzolla, in arte Siffa, artista con disabilità e grande tifoso del Barletta, da sempre al seguito dei biancorossi. «Come sempre – racconta – domenica ho assistito alla partita del Barletta 1922 nel settore H, area dedicata alle persone con disabilità. È giusto che esistano spazi riservati per garantire sicurezza e accessibilità, ma c’è un problema evidente: da quella posizione, metà campo non si vede».
«La struttura dello stadio e la disposizione delle panchine impediscono una visuale completa del gioco - spiega -. Chiunque ami il calcio sa che guardare una partita a metà non è lo stesso. E allora mi chiedo: è normale che alcune persone siano costrette a un’esperienza limitata rispetto al resto del pubblico?». «Non voglio puntare il dito contro nessuno - incalza Siffa - ma semplicemente invitare a riflettere. Quando si progettano spazi accessibili, perché non coinvolgere direttamente chi li utilizzerà? Solo chi vive certe situazioni può davvero far emergere le criticità e proporre soluzioni efficaci. Non si tratta di chiedere favoritismi o investimenti impossibili, ma di pensare all’inclusività in modo concreto e funzionale. Spesso, senza un confronto, si finisce per dover rifare le cose due volte».
«Spero – conclude l’artista - che questa riflessione possa servire a migliorare le strutture sportive, rendendole davvero accessibili a tutti, senza esclusioni né compromessi sulla qualità dell’esperienza».
La creazione del settore riservato ai disabili è stata una delle questioni più spinose nel corso della ristrutturazione dello stadio. L’attuale ubicazione non era prevista nel progetto: venne decisa nella fase di completamento dei lavori qualche mese prima della riapertura. Circostanza che dimostra i motivi della precarietà di un settore poco funzionale. Sarebbe quindi il caso di pensare ad una nuova allocazione del settore.