BARLETTA - «I ticket per l’utilizzo dell’impiantistica sportiva sono raddoppiati e non abbiamo ricevuto alcun preavviso dall’amministrazione. Siamo delusi e arrabbiati». A parlare è il dirigente sportivo Pino Pinto a nome di tutte le società calcistiche barlettane.
I rappresentanti di Barletta 1922, Audace Barletta, Etra Barletta, Spirito Santo, Athena calcio, Borgovilla calcio, Carpe Diem e Medaglie d’oro si sono ritrovati per confrontarsi e condividere il proprio rammarico per una decisione motivata dagli «interventi di manutenzione effettuati e in programma». Entrando nello specifico dei vari impianti, al Puttilli si è passati dai 30mila euro stagionali versati attualmente dal Barletta 1922 ai 60mila previsti dalle nuove tariffe. Per un allenamento al «Manzi-Chiapulin» (il cui impianto di illuminazione è stato appena rinnovato, ma non omologato, e per il quale si attende la sostituzione del manto sintetico) si è passati da 10 a 20 euro, mentre per le gare di campionato si è passati da 30 a 50 euro.
Per un allenamento nel rinnovato «Simeone» (sempre in attesa di omologazione per gare di campionato federali) si è passati invece da 5 a 20 euro. Questi i dati che hanno spinto le associazioni a esprimere il proprio disappunto. «Più volte - ha sottolineato Pinto - abbiamo manifestato le problematiche relative agli impianti sportivi cittadini e di contro, senza preavviso, ci siamo visti arrivare il “regalo” post natalizio di prezzi quasi raddoppiati. Sicuramente qualcuno giustificherà gli aumenti perché è tanto che non lo si faceva, ma di contro non c’è una programmazione seria per la gestione e la cura degli impianti».
Il mancato preavviso è uno degli aspetti sui quali le associazioni si sono maggiormente soffermate. «Abbiamo ricevuto una mail il 17 gennaio, ad anno solare già iniziato e con una programmazione sportiva già avviata. La spesa si ripercuoterà inevitabilmente sulle casse delle associazioni, nei nostri bilanci ed ora dobbiamo cercare nuove risorse». Per Pinto «gli aumenti arrivano in un quadro che vede mancanza di servizi, gestione inefficiente e anche mancati investimenti».« Ci sarebbero - ha evidenziato il dirigente sportivo - il credito sportivo, il Pnrr, bandi da intercettare, ma non viene fatto».
Le problematiche cui le associazioni fanno riferimento riguardano tutte le strutture. Oltre alle mancanze relative ai già citati «Simeone» e «Manzi-Chiapulin», sono stati riscontrati disagi come: l’assenza di notizie sul «PalaMarchiselli» (chiuso ormai da un anno per problemi di inagibilità), le perdite dal tetto del «PalaDisfida», il mancato funzionamento dell’impianto di areazione della tensostruttura del «Manzi», il mancato ripristino di impianti come il pattinodromo o il Green Park, cui va aggiunto il campo dei Cappuccini chiuso perché oggetto di contenzioso.
Alla luce di questo, per le associazioni emerge un quadro nel quale «le opportunità per i bambini e i ragazzi di praticare sport sono sempre meno e quelle attualmente disponibili sono poche e ridicole». Infine, pur manifestando scetticismo verso una politica che «non comunica con lo sport», Pinto e le associazioni hanno chiesto maggiore coinvolgimento ed un «impegno serio, un cambio di marcia rispetto a scelte alquanto discutibili e prive di approfondimenti ed oculatezza».