BARLETTA - «Ancora una inaugurazione a metà, perché a Barletta ormai funziona così. Questa volta siamo in via Vittorio Veneto, alla vecchia porticina della Bari Nord ovvero il collegamento da una parte all’altra della ferrovia, un intervento che aspettavamo da anni e reso possibile grazie al finanziamento di quattro milioni della Regione Puglia. Ma indovinate un po’ chi dovrà aspettare ancora 10 mesi, se tutto va bene?».
Suona beffarda la domanda dei consiglieri comunali Carmine Doronzo e Michela Diviccaro (Coalizione Civica) in merito alle riaperture di via Vittorio Veneto nel tratto da Via Marconi a Via Zanardelli e la possibilità, parziale, per i pedoni di transitare tra viale Marconi e via Vittorio Veneto attraverso l’asse pedonale attrezzato (Piano Recupero Urbano della Ex Distilleria del 1996) e percorrere il sottopasso della stazione Ferrovie dello Stato - Ferrotramviaria Bari Nord che collega direttamente Via Marconi e Piazza Conteduca sebbene sia ancora aperto il cantiere per la realizzazione degli ascensori al quinto binario.
Doronzo e Diviccaro precisano che: «Ci sono molti cittadini che dovranno attendere, se tutto va bene, altri 10 mesi e sono le persone con disabilità, gli anziani con mobilità ridotta, i genitori con figli piccoli nei passeggini. Considerati come cittadini di serie B, quelli che, se non riescono a superare due rampe di scale, devono cambiare percorso» aggiungendo che «l’opera “inaugurata” è incompleta anche per quanto riguarda il rifacimento del marciapiede sul lato che va dalla ferrovia a viale Marconi. In quel tratto, già una persona senza problemi di deambulazione ha difficoltà a camminare, figuriamoci chi quei problemi li ha».
«Se fosse vietato inaugurare opere prive (anche temporaneamente) di rampe e ascensori, forse si inizierebbe a prestare la giusta attenzione al diritto alla mobilità per tutti, non solo per chi si muove agevolmente sulle proprie gambe - hanno rimarcato i rappresentanti di Coalizione Civica -. A ciò si aggiunga la nuova fermata dei bus nel nuovo fronte ferroviario che non fermeranno più in stazione centrale, anch’essa salutata con grandi proclami. Anch’essa pensata senza considerare minimamente chi dall’altra parte non potrà arrivarci».
Incalzano con la polemica in merito ai «toni trionfalistici» sottolineando che: «Ci sembra inevitabile, dunque, che ci sia chi festeggia e chi no. Avremmo voluto avere la stessa leggerezza di chi festeggia come se avesse la coscienza tranquilla e riuscisse a dormire serenamente, nonostante i disagi e le lamentele di chi non ha scelta, non ha alternative».
La conclusione del capogruppo di Coalizione Civica Carmine Doronzo e della consigliera Michela Diviccaro: «A chi oggi chiede spiegazioni vorremmo rispondere come fanno dall’Amministrazione comunale: risposte fatte di “spallucce e vedremo». Come scritto sulle pagine social del Comune: «il suddetto collegamento sarà successivamente oggetto di regolamentazione di eventuale apertura e chiusura per motivi di sicurezza». Ma quella sicurezza vale solo per chi può camminare. Le altre persone, per ora, non potranno neanche correre questo rischio. È una questione di priorità, è vero, ci scusino gli illuminati amministratori di questa città: la propaganda prima di tutto e tutti. Questa sì che è civiltà».