TRANI - Sono i primi tre bus elettrici entrati in esercizio nell’intera Puglia. Li ha benedetti ieri mattina don Saverio Pellegrino, parroco di San Francesco, all’ombra della sede aziendale di Amet, la ex municipalizzata che li utilizzerà per il trasporto pubblico locale.
I mezzi li ha acquistati il Comune di Trani grazie al secondo finanziamento regionale consecutivo ottenuto con il bando Smart go city, pari a 1.200.000 euro. Tre anni fa l’amministrazione comunale aveva portato a casa il primo finanziamento da 1.700.000 euro per quattro ibridi e adesso si prepara a candidarsi per altri 4 elettrici per ben 4.200.000 euro, in questo caso comprendendo nel progetto anche le stazioni di ricarica.
Nel frattempo, secondo quanto hanno fatto sapere il sindaco, Amedeo Bottaro, e l’amministratore delegato di Amet, Angelo Nigretti, già entro l’estate potrebbero comparire per le strade ben 6 nuovi bus a metano, acquistati dalla Regione e pronti ad essere distribuiti fra i comuni pugliesi. E Trani che potrà ottenere proprio quel numero, in cambio di sei macchine a trazione termica che potranno essere dismesse.
Se così fosse, già quest’estate ci sarebbero in circolazione ben 17 bus di nuova generazione e, con la già richiamata prospettiva di altri 4 elettrici, il parco mezzi salirebbe a 21 fra elettrici, metano ed ibridi: davvero tanta roba per una città nella quale, peraltro, il trasporto pubblico locale ancora fa fatica a causa di una sostanziale ostilità da parte dei cittadini ad utilizzarlo.
Ed è proprio su questo terreno che adesso si gioca la sfida più importante, poiché sui bus si sale non soltanto perché sono nuovi, ma anche e soprattutto perché in città vi è un’organizzazione del trasporto pubblico che funziona fra moltiplicazione delle corse, estensione dei percorsi, installazione di paline intelligenti, orari noti anche in tempo reale.
Allo stato, in ogni caso, Trani si tiene stretti i tre nuovi bus elettrici presentati in piazza Plebiscito con la presenza anche del presidente del Consiglio di amministrazione di Amet, Michele Piazzolla, la componente del Cda Silvia Caputo, gli ingegneri progettisti dei bandi vincenti, Martino Corallo e Antonio Romanelli, la responsabile di Man truck & bus Italia (l’azienda veronese fornitrice dei tre nuovi mezzi), Maxentia Montanari, ed il direttore del Dipartimento mobilità della Regione Puglia, Vito Antonio Antonacci.
I cronisti sono stati poi invitati a salire sul bus per verificarne il funzionamento. L’ambiente è spazioso e confortevole, all’ingresso è presente un display attraverso il quale è possibile pagare la corsa accostandovi una carta di credito o bancomat, ovvero un telefonino con installato un servizio di pagamento.
A bordo della macchina ci sono display di infomobilità e telecamere. Il conducente è dotato anche, e soprattutto, di telecamere e sensori in grado di tutelarlo dal problema degli angoli ciechi, che in altre città hanno purtroppo determinato tragici investimenti di pedoni e ciclisti.
I bus sono totalmente silenziosi all’esterno, ma si presentano di bassissima rumorosità ed ottima elasticità anche all’interno. Le barriere architettoniche sono superate ed è possibile anche agganciare sul posteriore cicli e motocicli.
I mezzi sono già immediatamente operativi poiché è stata attivata la necessaria colonnina di ricarica collocata presso i capannoni Ruggia di corso Imbriani, autorimessa dei bus di Amet, acquistata dall’azienda per 40.000 euro in favore della Borgwarner System di Lugo, in provincia di Ravenna.