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Un caffè dal gusto salato: nella Bat la tazzina verso 1,20 euro

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Un caffè dal gusto salato: nella Bat la tazzina verso 1,20 euro

Aumenti inevitabili, tra inflazione e costi di trasporto: l’indagine di costume a Trani

Mercoledì 28 Febbraio 2024, 12:37

TRANI - «Il prezzo di listino non è ancora ufficialmente aumentato, ma presto accadrà». Ad affermarlo è Mino Acquaviva segretario tranese di Confcommercio, con riferimento al costo della tazzina del caffè, che potrebbe diventare istituzionalmente pari a 1,20 euro.

MATERIE PRIME E SCENARI INTERNAZIONALI Acquaviva, titolare del Real cafè, in via Falcone, parla anche da addetto ai lavori e considera che, a causare l’imminente aumento del prezzo della tazzina del caffè, a suo dire, «ci sono i prezzi già da tempo in aumento per svariate materie prime, dal latte allo zucchero, al caffè stesso. Da un euro il prezzo salirà a 1,20 - non esita a dichiarare Acquaviva -, anche perché, materie prime a parte, pagheremo pure i costi di trasporto delle stesse con le sempre più frequenti circumnavigazioni dell’Africa al posto del passaggio dal Canale di Suez a causa della crisi in Medio Oriente».

Per il responsabile tranese di Confcommercio, inoltre, non si tratterebbe di una schizofrenia tutta italiana, ma di «una conseguenza ormai inevitabile rispetto alla Borsa dei prezzi di Londra, che non faceva registrare numeri così alti come quelli odierni dal 1992-93. E in ogni caso - conclude Acquaviva, già da tempo nelle torrefazioni il prezzo del caffè era aumentato».

PREZZO DIFFERENZIATO PER SERVIZIO Non è dato conoscere i tempi dell’adeguamento del prezzo della tazzina della bevanda, ma l’esponente di Confcommercio l’annuncia come inevitabile. Resta però la piena facoltà, da parte degli esercenti, di praticare il prezzo che ritengano più opportuno a seconda di ciascuna, rispettiva situazione.

Margherita Di Vito, titolare di due attività - Shabby cafè e Shabby chic, quest’ultima in pienissimo centro in via Tasselgardo - spiega: «Noi differenziamo il costo della tazzina del caffè a seconda del fatto se il cliente si sieda o lo sorseggi al banco: chi si fa servire al tavolo lo paga 1,20 euro, chi resta in piedi per consumarlo tempestivamente lo paga 1 euro. Ciononostante, la maggior parte dei nostri clienti preferisce sedersi e attendere il servizio a tavola: questo fa comprendere che in queste attività la clientela non guarda tanto al risparmio, quanto piuttosto alla qualità del prodotto e del servizio. Ovviamente ci riserviamo di valutare serenamente ogni decisione, se e quando gli aumenti prospettati saranno ufficiali».

CONOSCERE COSA C’È DIETRO Al Bar Rosanna, in corso Imbriani, Gaetano e Rosanna Losito vendono la tazzina del caffè a un euro, con l’incremento di 10 centesimi per il servizio di asporto. Il locale ha solo qualche tavolino interno e nessun dehor, e dunque il prezzo praticato è lo stesso anche per chi si siede. Da Gaetano, peraltro, arriva la conferma di uno scenario tutt’altro che semplice: «Non è soltanto quello delle materie prime legate al caffè il costo che si dovrebbe conoscere, ma anche tutto quello che ruota intorno, dalle spese sempre più alte di corrente elettrica al dissalatore che mantiene i tubi puliti che rendono il caffè cremoso. Persino il rotolo di carta termica per gli scontrini è aumentato ed allora noi oggi, per stare nelle spese, dovremmo fare pagare la tazzina del caffè 1,50 euro. Ovviamente non lo facciamo perché psicologicamente sarebbe una botta pesante per un consumatore qui a Trani o in Puglia. Noi continueremo a fare sacrifici, ma i clienti conoscano meglio cosa c’è davvero dietro il prezzo di una tazzina».

RITO IRRINUNCIABILE Sarà ormai impossibile, però, sorseggiare un caffè al di sotto del prezzo di almeno un euro. Già questo è il prezzo di partenza in bar in cui, oltre i proprietari, vi siano uno o più dipendenti. Ed il prezzo odierno era già salito a 1,20 laddove si sia anche in presenza di ambienti da poco riqualificati con opere di adeguamento e arredamento tali da renderli più accoglienti.

Lo scenario complessivo, in ogni caso, è di una categoria che effettivamente fa fatica, poiché i duecento bar presenti a Trani sono frutto di un continuo elastico fra chi apre e chiude. Ma intanto resta difficile entrare in un bar vuoto: clienti ce ne sono sempre e, talvolta, si fa anche la coda per essere serviti al banco, così come si può pure attendere per sedersi al tavolino. Tutto sommato, il consumatore potrà anche rinunciare a tanto altro, ma non certo al piacere di una tazzina di caffè. A prescindere del suo costo.

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