Sabato 06 Settembre 2025 | 09:06

Ofanto, nella Bat in arrivo il piano di protezione per il fiume

 
paolo pinnelli

Reporter:

paolo pinnelli

Fiume Ofanto

Fiume Ofanto

Ecco gli interventi per il recupero dell’ecosistema e la riduzione del rischio alluvioni

Martedì 14 Novembre 2023, 12:52

BAT - Parco naturale regionale del fiume Ofanto: si avvicina sempre più l’approvazione del «Piano Territoriale», piano indispensabile per il recupero dell’ecosistema, la riduzione del rischio alluvioni, e per, in fondo, fronteggiare i cambiamenti climatici.

Il Piano, avviato nel 2018, è giunto nei giorni scorsi al completamento della «Relazione Istruttoria» curata dal Servizio Parchi e Tutela della Biodiversità della Regione Puglia e della Provincia Bat, «recependo le prescrizioni e richieste di integrazioni contenuti nel parere motivato alla Valutazione Ambientale Strategica - spiegano i tecnici - Il prossimo passo sarà la conclusione dell’istruttoria regionale sui contenuti di assetto del Piano e la sua definitiva approvazione». Gli stessi tecnici stimano che l’approvazione definitiva possa avvenire entro l’anno.

«Tutto il processo del Piano Territoriale si è configurato come percorso inclusivo e partecipato, caratterizzato da varie forme di collaborazione e co-pianificazione inter-istituzionale e con innovativi strumenti di partecipazione e di programmazione volontaria, come il Contratto di Fiume della Bassa e media Valle dell’Ofanto - commenta Bernardo Lodispoto, presidente della Provincia Bat, che è l’ente gestore del Parco - Il patrimonio di sollecitazioni provenienti da questa ampia compagine di soggetti pubblici e dell’associazionismo privato ha irrobustito il Piano Territoriale attraverso contenuti importanti ed inediti rispetto al concetto tradizionale di Area protetta: si è fatta strada l’idea di un Parco Fluviale capace di reagire a fenomeni estremi, come alluvioni ed incendi, connessi ai cambiamenti climatici».

In questo senso, la relazione istruttoria ha risposto alle richieste contenute nel «Parere Motivato VAS regionale» in termini migliorativi dello stesso Piano. «Abbiamo messo a punto un sistema di monitoraggio sull’andamento del Piano e del relativo programma di azioni correttive. Sono stati introdotti una serie di indicatori misurabili - spiega Mauro Iacoviello, direttore del Parco - La sfida è stata proprio quella di integrare il Piano Territoriale del Parco con altri strumenti di gestione alle diverse scale del bacino idrografico. In questo ambito si inserisce la recente approvazione da parte della Provincia dell’aggiornamento dello Studio Preliminare per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico del tratto terminale del fiume Ofanto dal Ponte Romano alla foce che, in questa logica, rappresenta il riferimento per misurare l’andamento dei progetti di riqualificazione fluviale».

«Il Piano Territoriale del Parco, insieme agli altri piani, rappresenta il primo grande Progetto di adattamento ai cambiamenti climatici del fiume Ofanto. Un Piano - conclude Iacoviello - che intende ridare voce al fiume rispetto ai suoi bisogni inespressi nei termini ecologici in senso ampio e come presenza identitaria per le comunità. Ma anche un sistema in grado di adattarsi in sicurezza e fronteggiare fenomeni estremi come alluvioni, siccità ed incendi, salvaguardando una nuova e variegata qualità di beni esposti come gli habitat ripariali insieme alle persone, attività economiche ed infrastrutture. Un Piano che per la prima volta cerca di affrontate i temi del trasporto solido, di come trattenere lo scorrimento delle acque in regime di magra, non solo per scopi irrigui ed idropotabili, ma anche per alimentare i boschi riparali per lo stoccaggio e il sequestro del carbonio, la regolazione della qualità dell’acqua e il controllo dell’erosione, l’impollinazione, creare habitat per la biodiversità, alimentare le falde contro il cuneo salino, la ricerca di forme e modi per coinvolgere il settore dell’agricoltura verso una nuova maniera di intendere la co-gestione e corresponsabilità per la manutenzione delle aree di golena in termini di compatibilità idraulica e naturalistica».

«Quindi un grande e ampio piano di adattamento non solo al cambiamento del clima ma anche e soprattutto al potenziamento della biodiversità e la riduzione del rischio idraulico del Fiume che potrà essere un fattore di moltiplicazione degli investimenti pubblici e privati, con ricadute positive per l’assetto economico, sciale e turistico dell’intera Valle» sottolinea infine il presidente Lodispoto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)