TRANI - Capofamiglia, moglie ed un minore: sono entrati in quei locali l’altra sera poco dopo le 19 e adesso le diplomazie sono al lavoro per indurli a rilasciarli. Ma sarà davvero difficile, soprattutto in considerazione del fatto che c’è un minorenne in gioco.
Siamo in via Grecia, nel quartiere Sant’Angelo, nella palazzina consegnata poco più di quattro anni fa - l’8 agosto 2019 - a 23 famiglie risultate in posizione utile in una graduatoria di inquilini nell’ambito di un progetto del vecchio contratto di quartiere Sant’Angelo, che prevedeva la realizzazione di una palazzina per utenze differenziate.
Al piano terra di quello stabile ci sono dei locali rimasti disabitati perché destinati, almeno secondo il progetto iniziale, a sede decentrata della Polizia locale. Tale proposito, però, non si è mai concretizzato per tutto questo tempo e gli ambienti, sebbene adeguatamente chiusi sono rimasti liberi da cose e persone per tutto questo tempo.
L’altra sera, però, un nucleo familiare di tre persone ha occupato quell’appartamento abusivamente e ieri la Polizia locale si è presentata per accertare la presenza di persone e lo stato dei luoghi. Il capofamiglia avrebbe riferito di essere lì in forza di un permesso che, però, non risulta agli atti.
Molto più verosimilmente qualcuno potrebbe avergli promesso o millantato che quella sarebbe potuta essere la sua futura casa, perché nei nuovi progetti dell’amministrazione comunale non ci sarebbe più il proposito di realizzare la sede periferica a nord della Polizia locale.
Al contrario, il Comune da tempo starebbe valutando di rendere disponibili nuovi spazi per un’emergenza abitativa che non solo non si arresta, ma potrebbe vertiginosamente aumentare da qui in avanti con la fine dell’epoca del reddito di cittadinanza.
La concessione verbale di un locale, ovviamente, non ha alcun valore giuridico, ma a questo punto sarà difficile che il nucleo familiare appena penetrato In quei locali si convinca a lasciarli: sarà necessario trovare eventuali soluzioni alternative, come per esempio è accaduto per l’occupatore seriale di immobili comunali.
Quel cittadino, insieme con la sua famiglia, piena di minori, dopo avere abitato nella casa natale di Giovanni Bovio ed in varie case del custode, adesso vive in un appartamento comunale in piazza Domenico Sarro, nel quale gli sono stati anche concessi lavori straordinari per 18mila euro.
Di certo, la vicenda di via Grecia riapre riflessioni su quanto soltanto parzialmente si sia fatto a proposito di quella palazzina. A distanza di quattro anni dalla consegna delle chiavi, i condomini paradossalmente non hanno ancora firmato un contratto con il comune e hanno dovuto attendere mesi, persino anni, per la sistemazione di alcuni servizi necessari, a cominciare dall’ascensore.
Oggi l’unico vero passo avanti è rappresentato dalla presenza di un amministratore condominiale, individuato a seguito di indagine di mercato dallo stesso Comune, grazie al quale gli assegnatari degli alloggi stanno pagando regolarmente le varie utenze.
Con l’ingresso in scena di questa nuova famiglia, però, molte cose potrebbero cambiare anche tenendo conto del fatto che, accanto ai locali occupati, risulta un tentativo di effrazione di altri ambienti: lo testimonia la tapparella rotta attraverso la quale qualcun altro potrebbe avere già tentato di penetrare.
Pertanto, in queste ore, si sta lavorando anche sulla sigillatura degli accessi per evitare che la situazione sfugga completamente di mano.