BARLETTA - L’omicidio del 24enne barlettano Michele Cilli approderà in appello.
La difesa ha infatti impugnato la sentenza di primo grado - emessa con rito abbreviato dal gup Ivan Barlafante il 30 marzo scorso - con la quale sono stati condannati a 18 anni e 8 mesi il 36enne Dario Sarcina, accusato di omicidio volontario, ed a cinque anni e otto mesi il coetaneo Damiano Borracino, il quale rispondeva solo del reato di soppressione di cadavere.
Si tratta di un passaggio quasi scontato, alla luce dell’esito del processo e del fatto che entrambi gli imputati si dichiarano totalmente estranei alla vicenda. La data dell’inizio del processo, che sarà celebrato innanzi alla Corte d’Appello di Bari, non è ancora stata fissata.
La difesa ha sempre sostenuto strenuamente e fino all’ultimo l’innocenza dei due imputati, in un processo totalmente indiziario e senza una prova certa. Due i punti sui quali i legali hanno insistito maggiormente. In primo luogo, sulla base dei filmati non si può avere la certezza che fosse Cilli il ragazzo che quella sera sale a bordo dell’auto di Sarcina. E ancora. Secondo l’ipotesi accusatoria, Borraccino si sarebbe procurato una tanica per portare la benzina e distruggere definitivamente il corpo del ragazzo. Ma la difesa ha obiettato che la benzina contenuta nella tanica era troppo poca per bruciare un cadavere, e come se non bastasse non sono mai stati ritrovati segni di bruciatura. Infine, l’assenza di un movente.
Secondo la ricostruzione della procura, autore materiale dell’omicidio sarebbe stato Dario Sarcina, mentre l’amico Cosimo Damiano Borraccino lo avrebbe aiutato a sopprimere il cadavere dandogli fuoco. La sera della scomparsa, Cilli si trovava al bar «Portobello» ed è stato visto allontanarsi a bordo della Volkswagen Golf di colore nero insieme a Sarcina. Le telecamere di videosorveglianza della zona hanno immortalato il percorso dell’utilitaria: l’auto viene ripresa poco dopo fare ingresso in un garage di via Ofanto, in corrispondenza del condominio in cui abita il fratello di Sarcina ( persona totalmente estranea alla vicenda). Dopo mezz’ora la Golf lascia il garage per parcheggiare nei pressi dell’abitazione di Cosimo Damiano Borraccino. Passano ancora pochi minuti e Sarcina torna al bar Portobello - da solo, senza Cilli - per prendere la sua fidanzata ed un’altra coppia. Borraccino, invece, avrebbe riempito una tanica di benzina per poi entrare nel garage di via Ofanto, trattenendosi per pochi minuti. Il gps dell’auto di Borraccino ha poi indicato che lo stesso poi si sarebbe spostato in una zona di campagna, in località Cavaliere: dopo pochi giorni proprio in quella zone vengono ritrovati un paio di occhiali, che risultarono poi essere quelli appartenuti a Michele Cilli.
Gli imputati sono difesi dagli avvocati Francesco Di Marzio, Nicola Mastrapasqua e Renato Borzone.