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Trani, sit-in per la morte tragica di Raffaele ma la decisione slitta

Trani, sit-in per la morte tragica di Raffaele ma la decisione slitta

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani, sit-in per la morte tragica di Raffaele  ma la decisione slitta

Il gip si riserva di decidere sulla richiesta di archiviazione della vicenda. Il 29enne chef Raffaele Casale morì in circostanze ancora da chiarirsi il 16 agosto 2017 per una caduta fatale dalla sua moto in via Martiri di Palermo

Mercoledì 15 Marzo 2023, 13:23

TRANI - Al termine dell’udienza camerale che si è tenuta ieri, presso il Tribunale di Trani, il Gip Lucia Anna Altamura se è riservata di decidere in merito alla richiesta di archiviazione, ovvero eventuale prosecuzione delle indagini relative alla morte del 29enne chef Raffaele Casale, avvenuta in circostanze ancora da chiarirsi il 16 agosto 2017 per una caduta fatale dalla sua moto in via Martiri di Palermo.

Nulla è trapelato dell’udienza celebratasi ieri, anche a causa della scelta dei difensori della famiglia Casale, che figura quale parte offesa nel procedimento (in cui una persona risulta indagata per una presunta, azzardata manovra di guida), di non rilasciare allo stato di dichiarazioni.

Ha parlato prima dell’udienza, in ogni caso, proprio Felice Casale, papà dello sfortunato giovane, commentando la presenza in piazza Duomo di un drappello di cittadini che hanno manifestato ostentando striscioni con impresso il volto di Raffaele e frasi richiedenti verità e giustizia in suo favore. Presente anche attivisti dell’associazione «Io ci sono», coordinati da Savino Montaruli.

«Non voglio influenzare in alcun modo le decisioni del Gip - ha chiarito Casale -, ma voglio soltanto comprendere, a quasi sei anni di distanza, come realmente molto mio figlio sia morto: chiedo semplicemente la verità». Casale si è detto quanto meno confortato del fatto che, «se finora ero solo nella mia battaglia, adesso finalmente almeno un gruppo di cittadini mi supporta, ed averli a fianco mi dà nuova forza».

A capo dei manifestanti l’ex consigliere ed assessore comunale Raffaella Merra: «Sono una mamma - ha spiegato - e non potevo restare indifferente alla tragedia di Raffaele, che rappresenta un simbolico figlio di tutti noi, oltre che di Felice di cui condividiamo il dolore. Siamo con lui non per sete di vendetta, ma semplice desiderio di giustizia, per comprendere se davvero la morte di Raffaele Casale sia stata legata ad una sua imprudenza, oppure ci sia stato dell’altro». E Merra, evitando ogni riferimento alla persona indagata, punta l’indice contro le presunte cause esterne che potrebbero avere concorso a determinare quella tragica caduta dalla moto: «Una pista ciclabile che sembra tuttora sotto sequestro; una strada pericolosa dove si sono verificati anche altri incidenti mortali; un stradale reso sdrucciolevole dagli aghi di pino non rimossi; una pubblica illuminazione scarsa; i pini mai potati che la attenuano ulteriormente. Tutto questo - conclude Merra - ci sembra materiale intorno al quale vada fatta chiarezza una volta per tutte».

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