TRANI - Mentre si attendono ancora svolgimento ed esito dell’autopsia, con il conseguente slittamento della data delle esequie di Antonia Dragonetti, 75 anni, morta lunedì scorso nell’incidente che ha coinvolto un veicolo sanitario a bordo del quale la donna si trovava dopo avere svolto la dialisi ad Andria, ieri mattina la rotatoria all’innesto della Trani-Andria, in territorio di Trani, è stata nuovamente illuminata.
Lo ha fatto la provincia di Barletta-Andria-Trani, a dispetto di un Ufficio tecnico ormai ridotto all’osso, con un solo dipendente disponibile per l’intera rete stradale provinciale, dopo l’avvenuto ripristino del quadro elettrico che era stato distrutto da uno dei tanti incidenti avvenuti nell’area della rotatoria nelle ultime settimane.
Purtroppo la rotatoria si è riaccesa sì, ma quando il bilancio dei sinistri si è maledettamente complicato con la morte di una persona, sulle cui cause è in corso un’indagine della Polizia locale di Trani per conto della Procura della Repubblica, che procede con l’ipotesi di omicidio colposo.
Quello che nell’immediato era necessario fare era restituire un minimo di sicurezza a quella rotatoria, che fino a poche ore fa era purtroppo un muro nero che si stagliava di fronte ai conducenti dei veicoli sia provenienti da Trani, sia da Andria, come nel caso del furgoncino dell’associazione che trasportava la paziente dializzata vittima dell’incidente, mamma della consigliera regionale Debora Ciliento. L’altra sera erano stati gli agenti della Polizia locale ad adottare una segnalazione provvisoria ma efficace della rotatoria, disponendo lungo l’intera circonferenza delle torce tali da renderla visibile e distinguibile nella forma. Ieri mattina, poi, la provincia Bat è riuscita finalmente a riaccendere l’impianto di illuminazione.
A breve, a seguito di gara, ci sarà anche la collocazione di nuova segnaletica di segnalazione orizzontale e verticale, decisamente rafforzata rispetto a quella precedente. Il presidente della Bat, Bernardo Lodispoto, ha fatto sapere che «il ritorno dell’illuminazione è avvenuto solo adesso perché, anche in questo caso, abbiamo dovuto procedere con una gara senza potere affidare in via d’urgenza i lavori ad una azienda fiduciaria». Inoltre ha precisato che «non ci risulta che in quella rotatoria vi siano stati almeno una trentina di incidenti nell’ultimo mese: al nostro ente consta che il numero sia di non più di cinque o sei».
Nonostante le cifre discordanti, resta purtroppo la certezza dolorosa della morte di una persona. E su questa non potranno mai esserci smentite di alcun tipo.