BARLETTA - Resta in carcere il 32enne barlettano Pasquale Rutigliano dopo l’interrogatorio di garanzia innanzi al gip del tribunale di Trani, di ieri mattina. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo per Rutigliano, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, indagato per omicidio volontario, porto d’arma e violazione della misura preventiva della sorveglianza speciale. Sua, per l’accusa, è la responsabilità della morte del 42enne Giuseppe Tupputi, il barista ucciso a colpi di pistola poco dopo le 19 di lunedì scorso, mentre era dietro al bancone del suo bar, il “Morrison’s Revolution”, alla periferia di Barletta. «Aspetteremo ulteriori indagini che verranno svolte dalla Procura e decideremo qual è la strada da intraprendere», ha detto il difensore di Rutigliano, Claudio Cioce, subito dopo l’interrogatorio di ieri mattina. «C’è una persona che è deceduta e ci sono anche i familiari e penso che in questo momento siano particolarmente sofferenti - ha aggiunto - e non vorrei rendere ulteriori dichiarazioni, il processo lo faremo nelle aule di giustizia».
Sebbene sia emerso in modo chiaro, grazie alle immagini delle telecamere di video sorveglianza del locale cosa sia accaduto all’interno del bar la sera dell’uccisione di Tupputi, l’autopsia, prevista nella giornata di oggi, potrebbe aggiungere ulteriori dettagli e, soprattutto, consentire ai familiari dell’uomo, di celebrare i suoi funerali. Sono tre i colpi di pistola che lo hanno raggiunto mentre, dietro il bancone del suo bar, pochi istanti prima discuteva con quel cliente. Tutto per una birra, poi il diverbio e infine, in una successione veloce, l’arma, l’esplosione dei colpi, la morte. Il resto tutto vano, i soccorsi e le speranze. A restare vivi sono rimasti il dolore e la disperazione dei familiari di Giuseppe Tupputi, di suo padre, che spesso era con lui nel bar, delle sue sorelle, di sua moglie Giusy e delle sue bambine, condannate all’ingiustizia di crescere senza il loro papà; il cordoglio degli amici e degli affetti più cari e dei tanti frequentatori di quella caffetteria di periferia, che davanti alla saracinesca continuano a lasciare fiori e messaggi, commossi.
In città, invece, sono palpabili l’indignazione e le recriminazioni. Ogni luogo, in questi giorni, diventa tribuna, ma nei fatti, poi, nulla cambia se adolescenti poco più che bambine, per strada, si picchiano e poi filmano e postano le loro gesta. In tanti in questi giorni sono intervenuti, a chiedere più controlli e sicurezza senza disdegnare, se necessario, neppure la “militarizzazione” della città. Il presidente della Regione Michele Emiliano si è impegnato pubblicamente a portare le istanze della città e la richiesta di organici congrui delle forze di polizia al ministro dell’interno. Mentre il vescovo D’Ascenzo ha evidenziato come si stia affermando «la cultura della morte, della violenza, dell’illegalità, del sopruso, dell’ingiustizia».
L’ultimo a intervenire, in ordine di tempo è il segretario regionale della Lega, senatore Roberto Marti. «Tre omicidi in pochi mesi a Barletta sono un fatto che il ministro Lamorgese non può continuare ad ignorare senza prevedere una risposta forte ed immediata sul territorio - ha detto Marti - Qualcuno mi deve spiegare come sia possibile che un sorvegliato speciale giri indisturbato con un’arma addosso. Barletta non può essere abbandonata nelle mani di una criminalità che si sente intoccabile».
TRE PROIETTILI
E’ stato raggiunto da tre proiettili di pistola fra l’addome e il torace il 43enne barista di Barletta Giuseppe Tupputi, ucciso la sera dell’11 aprile mentre era dietro il bancone del suo bar, al culmine di una lite con il suo presunto assassino, il 32enne sorvegliato speciale Pasquale Rutigliano. E’ quanto emerso dalle prime indagini sul cadavere compiute nella tarda mattinata di oggi dal medico legale Sara Sablone, che domani eseguirà l’autopsia a Bari. Intanto, in occasione della celebrazione dei funerali, previsti alle 16 di martedì prossimo nella parrocchia del Cuore Immacolato di Maria, a un isolato dalla caffetteria di Tupputi, il commissario straordinario del Comune di Barletta, Francesco Alecci, ha disposto il lutto cittadino.