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Barletta, nel presepe di Paolo Vitali solo Maria e il Bambino: assenze, speranza e Covid

 
Giuseppe Dimiccoli

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Giuseppe Dimiccoli

Barletta, nel presepe di Paolo Vitali solo Maria e il Bambino: assenze, speranza e Covid

L'opera del Maestro, per una vita professore di Storia dell’Arte al liceo scientifico statale di Barletta

Lunedì 14 Dicembre 2020, 12:19

«Ho inteso in un momento così particolare un presepe diverso. Ho scarnificato tutto. Non vi poteva essere spazio per il superfluo».
È scosso Paolo Vitali, maestro di arte e di vita, nel presentare il suo tradizionale «quadro presepe» nel suo meraviglioso studio a Barletta. Anche quest’anno, il professore, non si è sottratto nell’offrire il suo contributo artistico per far riflettere sul Natale. Vitali, forte di una sensibilità straordinaria, ha incardinato la sua opera pittorica nei meandri della pandemia da Covid 19. «Non ammirerete alcuna pecorella e nemmeno san Giuseppe - dice -. Ho omaggiato questa donna, stressata dal momento e dal lungo viaggio, sin dall’abbigliamento. Non ha un manto regale come meriterebbe. Ha un manto in linea con i tempi. Sgualcito. Medita ed è in contemplazione del figlio già provato. Le madri questo sanno fare: prevedono tutta la vita dei figli. Ma il bambinello è sereno e coperto da un panno normale». Un sudario. «Si assolutamente sì», annuisce Vitali.
Le pennellate tra il manto della Madonna e quelle del Bambinello, con delle strisce rosse sangue, comunicano tra loro. «Dovevo giocare di fioretto. La madre, in questa posizione strana e pensierosa, medita sul suo figlio illuminata dal nero della notte, dalla luna e dalla stella cometa», afferma Vitali.

Una scelta estrema. «Assolutamente sì. Ho realizzato un'opera grafico - riflessiva che si specchiasse in questo momento così doloroso - precisa Vitali -. Penso di aver fatto una cosa graficamente pulita con un preciso messaggio che invita a non sprecare. I poveri aumentano a dismisura. Dobbiamo aver rispetto per loro». Il quadro è dipinto su carta senza cornice e con colori tenui.
La conclusione: «Non dobbiamo sprecare nemmeno questo dolore che stiamo vivendo. Lo ricorda anche Papa Francesco nella sua enciclica “Fratelli tutti”. Abituandoci a non sprecare nemmeno il dolore sapremo gustare al meglio la gioia del cambiamento quando la pandemia finirà». Proviamoci.
L’arte di Paolo Vitali non mente mai.

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