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Barletta, gara di solidarietà per la piccola abbandonata dalla mamma

 
Giuseppe Dimiccoli

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Giuseppe Dimiccoli

La bimba è nata lo scorso 5 luglio e da quel giorno «vive» nel reparto di Pediatria

Lunedì 24 Agosto 2020, 11:02

Barletta - In tantissimi la cercano. Anzi la vorrebbero stringere al cuore e tenerla per tutta la vita. Offrirle qualcosa di diverso rispetto a quella che ha ricevuto da quando è nata lo scorso 5 luglio nel reparto di Pediatria e neonatologia dell’ospedale «Mons. Raffaele Dimiccoli» di Barletta. E dove ancora vive.

Insomma, per Giovanna la bimba abbandonata dalla mamma, per tante e troppe cause legate alla sua esistenza e al precario stato di salute, continua la gara di solidarietà per «farle cambiare vita».

La storia che la Gazzetta ha raccontato l’altro giorno ha scatenato un vero e proprio interesse nazionale attorno a questa bimba.

Sono giunte mail di interessamento al nostro giornale, tante anche quelle ricevute da Ludovico Abbatichio garante dei diritti del minore della Regione Puglia. Tantissime le telefonate al reparto dove la bimba continua ad essere amorevolmente coccolata in tutto e per tutto dal personale infermieristico e medico del reparto diretto dal primario Baldo Martire.

La bambina sta bene, mangia regolarmente: ogni qual volta che qualcuno la prende in braccio si tranquillizza.
Sulla vicenda Ludovico Abbaticchio, garante per i minori della regione Puglia, precisa che: «Il caso della piccola Giovanna è emblematico di come e quanto queste vicende siano molto forti da un punto di vista emotivo e non solo per le coppie che hanno intenzione di intraprendere un percorso di affido e o di adozione.

Ho ricevuto email e telefonate di tante persone desiderose di poter offrire il loro contributo per far stare bene la bimba.
Tuttavia, in queste vicende il percorso dettato dalla legge è molto chiaro. La competenza in merito all’affido e o alla adozione compete esclusivamente al Tribunale per i minori che attraverso la rete di Uffici segue il percorso dettato dalle norme.

Nel caso di Giovanna ho parlato con il presidente del Tribunale, dottor Greco, e mi ha assicurato che la vicenda è seguita con il massimo della attenzione.

L’adozione e l’affido sono momenti di grande importanza e direi complessità: occorre tener conto delle emozioni del cuore, ma non si può non tener conto di altri fattori. Generalmente quando vi sono questi bambini così piccoli in tantissimi li cerano ma è opportuno ricordare che vi sono tanti altri bimbi di poco più grandi in attesa di essere adottati e o affidati. Non è possibile pensare di saltare determinati passaggi di carattere procedurale. In tutto questo è sempre necessario che da parte di tutti vi sia il massimo dell’impegno al fine di ridurre al massimo i tempi. Il nostro ufficio lavora di intesa con il Tribunale e continuiamo a seguire il caso di Giovanna al pari degli altri casi esistenti».

Francesca Filannino, psicologa, psicoterapeuta e iscritta nell’elenco regionale dei “tutori minori”, fa sapere che: «La domanda di adozione è un percorso lungo e, spesso, sfiancante. Bisogna, infatti, considerare che le coppie giungono alla domanda di adozione, provenendo da un precedente percorso medico che mette a dura prova la tenuta delle stesse. Tuttavia il percorso per l’adozione è un processo fatto di fasi, valutazioni e luoghi (tribunale per i minori, consultorio familiare ecc.) che assumono, per la coppia, significati di speranza e attesa. Ma questo tempo, è un tempo pieno anche di emozioni di senso opposto- fallimento, rabbia, delusione, ecc.

Questo terreno emotivo, per nulla di facile attraversamento, viene illuminato dalla conoscenza di un bambino “in attesa” di un genitore. Saperlo è una nuova possibilità. Al di là della cura che - umanamente- ci muove dentro tutti, come umani (si spera) di fronte ad un neonato. Ma quanto attiene l’adozione è, in fondo, una lunga verifica della tenuta della coppia, della domanda di accoglienza che non è bisogno ma vera disponibilità verso l’eteros (già presente nella gravidanza fisiologica in cui ogni figlio è altro da sé - ma più marcata nell’adozione con fantasmi sempre presenti che vanno elaborati) e al di là della mera disponibilità di un infante che sarà uomo con la crescita, processo inevitabilmente più lungo, complesso e di più importante per una coppia di genitori».

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