TRANI - Ha origine certamente dolosa la caduta di una pesantissima lastra di pietra avvenuta nottetempo, lo scorso 14 luglio, sulla scogliera sottostante il Monastero di Colonna.
Lo hanno accertato il dirigente dell’Area lavori pubblici, Luigi Puzziferri, il funzionario dello stesso ufficio, Claudio De Leonardis, l’assessore ai lavori pubblici, Domenico Briguglio, ed il consigliere comunale, Donato Di Palo, durante un sopralluogo svolto l’altra mattina.
Insieme con loro, operatori dell’impresa che si farà carico del ripristino del rivestimento lapideo del muro di confine dell’area del Monastero.
La caduta di quel pesantissimo blocco avrebbe potuto provocare conseguenze devastanti se sotto ci fosse stato qualcuno, come avviene durante le giornate di mare ed anche la notte, quando numerosi sono i giovani che lì si appartano grazie alla presenza di locali a breve distanza dal luogo.
E con l’occasione si è appreso che un episodio analogo era avvenuto due settimane prima, ma in quel caso a cadere era stato soltanto (si fa per dire) un tufo: anche quello avrebbe potuto determinare conseguenze gravissime.
Lo stato di tutte le altre lastre di pietra che sormontano il muro di confine del monastero è perfetto: sono tutte stabilmente ancorate al muro e pertanto, a maggior, ragione quanto accaduto è da ritenere ascrivibile alla mano di uno o più delinquenti.
Per evitare il più possibile l’accesso a quel luogo, sempre dall’altra mattina è stato posizionato un prolungamento della recinzione in ferro che divide l’area del Monastero di Colonna da quella dalla rampa di discesa alla sottostante scogliera: l’inserimento di questo ulteriore manufatto dovrebbe scoraggiare i balordi dallo scavalcare il muretto, aggirando l’inferriata, con il rischio che stavolta a precipitare siano proprio essi stessi.