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CONVIVERE CON L'EMERGENZA
Nico Aurora
04 Maggio 2020
L’arrivo del crocifisso
TRANI - «Oggi affidiamo la preghiera della nostra comunità alle braccia aperte del Crocifisso di Colonna, che ancora oggi e continuano ad accogliere ciascuno di noi».
Così l’arcivescovo, Monsignor Leonardo D’Ascenzo, aprendo l’omelia della santa messa celebrata ieri in un santuario di Santa Maria di Colonna quasi del tutto blindato, alla presenza dei soli concelebranti, del Comitato feste patronali e del sindaco, Amedeo Bottaro, oltre che degli operatori televisivi che hanno consentito la diretta tv e streaming dell’evento.
La traslazione del Crocifisso alla chiesa parrocchiale di San Francesco, che sarebbe dovuta avvenire a bordo del pick-up scoperto della Polizia locale, si è invece effettuato in un veicolo chiuso e sotto scorta degli stessi vigili.
Infatti dopo il tutt’altro che esemplare episodio registratosi due giorni prima a Barletta, in occasione della festa della Madonna dello Sterpeto, a Trani si è girata ulteriormente la vite delle restrizioni e conseguenti controlli.
Alla pandemia in corso, della quale oggi si entra nella fase 2, ha fatto in ogni caso riferimento il vescovo, senza alcun richiamo ai fatti di Barletta, ma proiettandosi proprio ad un futuro migliore: «In questo tempo di pandemia, attraverso l’opera generosa di tante persone fra volontari, personale ospedaliero, medici di famiglia, forze dell’ordine, autorità pubbliche, il Signore ci aiuti ad essere tuoi testimoni e collaboratori. Attraverso lui possiamo mettere in campo le nostre migliori energie, il nostro entusiasmo, la nostra creatività, il nostro desiderio di spenderci per gli altri con generosità e umiltà».
Un pensiero particolare è andato poi a tutti sacerdoti, ma specificatamente «a quelli in difficoltà perché stanno vivendo una crisi vocazionale: Gesù è il nostro pastore buono, vero, autentico, bello. La bellezza di Gesù pastore non è da intendere come una caratteristica estetica, ma si manifesta attraverso le sue parole e i suoi gesti: il figlio di Dio venuto per servire e si è fatto servo con parole e gesti, per donarci la sua vita lasciandosi crocifiggere per salvare noi».
Infime, la preghiera del vescovo con riferimento «a questo periodo di emergenza sanitaria, ma anche economica, relazionale e spirituale, per presentare al cuore di Dio, attraverso Gesù Crocifisso, l’invocazione di salvezza di tutti i tranesi con la loro vita, le gioie, le preoccupazioni, le sofferenze e incertezze che questo tempo porta con sé. Gesù, tu sei il nostro pastore e ti prendi cura di noi soprattutto quando viviamo momenti difficili come questo. Tu sei sempre con noi, nostra guida e difesa, e per questo aiutaci a non temere alcun male. Il tuo Santo Spirito doni la guarigione ai malati ed il sostegno a chi si prodiga per la nostra salute, perché presto possiamo tornare ad una vita tranquilla e serena, maturati nella gratitudine per il dono immenso della vita e rafforzati nella fede in te, fedele nostro compagno di viaggio».
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