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Nico Aurora
22 Febbraio 2020
Ottantasei e non dimostrarli, sia per l’aspetto fisico sia per l’enorme energia che ancora trasmette in tutto quello che fa. Laura Escalada, vedova del grande maestro argentino di origini tranesi, Astor Piazzolla, ieri sera in cattedrale ha ricevuto dalle mani del sindaco, Amedeo Bottaro, la cittadinanza onoraria «per avere tramandato e rinnovato, con amorevole perseveranza, l’eredità di uno dei più importanti compositori argentini, il più grande interprete del tango, senza mai tradire il legame profondo che lega Astor Piazzolla, la sua musica e la città di Trani (in cui nacque suo nonno, ndr)».
La serata è stata trionfale in tutti i sensi sia per l’omaggio alla consorte del grande musicista, sia per il concerto del «Quinteto Piazzolla», da lei coordinato in qualità di presidente dell’omonima fondazione, sia soprattutto per quel clima magico che si respirava in basilica, tra un passato glorioso ed un futuro, neanche troppo lontano, con riferimento all’esito della candidatura di Trani a capitale italiana della cultura 2021.
La notte magica di Astor Piazzolla era iniziata, in realtà, ieri mattina con la visita di Laura Escalada al luogo della villa comunale intitolato proprio a suo marito Astor.
L’amministrazione comunale lo ha ridenominato «piazzale della musica Astor Piazzolla», ed è stata proprio Laura Escalada la madrina dello scoprimento del toponimo: «Sono emozionata da tempo per questo mio ritorno a Trani - ha detto l’illustre ospite Argentina -. Ringrazio la città per la splendida sensibilità e spero di ricambiarla nel miglior modo possibile con altri progetti, oltre lo spettacolo di questa sera (ieri, ndr). Ci tengo tantissimo che Trani sia veramente la città di Astor Piazzolla, di nome e di fatto»
Il Maestro formò il suo primo quintetto nel 1960, portando così il tango alle sue estreme conseguenze. Cinque strumenti solisti che cantavano il corpo elettrico della città, il nuovo fervore di Buenos Aires, con una potenza di fuoco inusitata, una ricchezza melodica, ritmica, armonica senza precedenti e un sound finalmente all’altezza dei tempi.
Quando il tango ormai non sapeva più che farsene delle maestose macchine orchestrali degli anni d’oro, il quintetto venne a indicare le nuove strade da percorrere.
Sebbene oggi Piazzolla sia uno dei compositori contemporanei più eseguiti al mondo e il suo catalogo comprenda oltre mille composizioni per gli ensemble più diversi, il quintetto fu sempre la sua formazione prediletta, la più innovativa, un laboratorio di sperimentazione permanente.
Per precise motivazioni, quindi, la Fondazione Astor Piazzolla è nata per proteggere e diffondere il suo enorme lascito, creando il «Quinteto Astor Piazzolla” sotto la direzione della moglie, Laura Escalada Piazzolla.
Il concerto, organizzato dall’associazione In movimento (già curatrice da anni del Festival del tango), ha visto protagonisti i seguenti artisti argentini, tutti con una solida preparazione di tango alle spalle come sarebbe piaciuto ad Astor: Pablo Mainetti, bandoneón; Armando de la Vega, chitarra; Serdar Geldymuradov, violino; Daniel Falasca, contrabbasso; Nicolás Guerschberg, pianoforte. A dirigerli, il maestro Julian Vat.
Il loro concerto è arrivato a distanza di trentadue anni dalla gloriosa esibizione dello stesso Astor Piazzolla, proprio nella basilica cattedrale di Trani.
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