Primi fiocchi di neve in Puglia: Castel Del Monte e Murgia imbiancate. Scatta l'allerta gialla
NEWS DALLA SEZIONE
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
i più letti
Il caso
Massimiliano Scagliarini
19 Dicembre 2019
BARI - C’è una «Asp» (quella di Chieuti) che sta costando alla Regione una indagine per corruzione. E ce ne è un’altra, quella di Margherita di Savoia, che presto potrebbe finire nelle indagini sulla Banca Popolare di Bari: la sua liquidità, circa 400mila euro, nel 2016 è stata investita in obbligazioni dell’istituto oggi commissariato. Soldi che potrebbero essere a rischio.
La situazione è abbastanza complicata e - per quel che conta - ha risvolti anche sulla politica locale. Anche se la storia non è nuova - è stata scoperta nel 2016, quando la Regione è intervenuta per sostituire il commissario straordinario dell’epoca - è tornata alla ribalta proprio in questi giorni, per la necessità di prendere una decisione.
Le «Asp» (Aziende di servizi alla persona) sono le eredi degli enti che dal dopoguerra si occupavano per statuto dell’assistenza ai poveri. E in alcuni casi hanno patrimoni importanti, accumulati grazie alle donazioni e spesso con il supporto della chiesa. È il caso di Margherita di Savoia, dove l’istitutogestisce una casa di riposo con una storia centenaria e - al momento - si ritrova senza guida, perché anche il nuovo commissario nominato dalla giunta Emiliano, Rosa Superbo, si è dimessa da oltre un anno senza portare a termine il mandato di rimettere ordine nei conti: e qui, a quanto si racconta, c’entrano le pressioni politiche locali da parte dei presunti responsabili del pasticcio dei soldi.
Quando venne fuori la storia dei 400mila euro investiti in obbligazioni della Popolare, la Regione intimò alla allora Ipab di procedere al recupero immediato dei fondi destinati alla beneficenza. Cosa che non è mai avvenuta perché - a quanto sembra - la banca non avrebbe dato corso alle richieste presentate oltre due anni fa. Ma adesso, ovviamente, le notizie che riguardano Bpb fanno paura, perché un eventuale azzeramento del valore dei titoli farebbe inevitabilmente scattare l’accusa di danno erariale.
La Regione deve dunque stabilire come muoversi. Intanto, dovrà nominare un nuovo commissario. Ma, nel frattempo, non è detto che gli uffici non dispongano una nuova ispezione, per capire quale sia nel frattempo la situazione finanziaria della Asp. Quei soldi finiti in obbligazioni, sulla carta, sarebbero dovuti servire anche per ristrutturare l’ex macello comunale di Margherita di Savoia, una struttura storica che il Comune nel 2013 aveva ceduto all’Ipab al prezzo simbolico di un euro, affinché lo utilizzasse per le attività sociali. Ma l’immobile è rimasto allo stato di rudere e l’amministrazione comunale ha in corso un contenzioso per tentare di riprenderselo. E dunque nel novero delle possibilità al vaglio in questi giorni da parte della Regione, a fronte di un quadro molto intricato, c’è anche quella di presentare un esposto in Procura.
Non è la prima volta, negli ultimi anni, che fondi pubblici vengono investiti in capitale di rischio. Nel 2018 la Procura di Bari è dovuta intervenire per le obbligazioni di Veneto Banca acquistate dalla ex Provincia con le quote versate (42 euro l’anno) dai cacciatori che fanno parte dell’«Atc». Quella volta la vicenda si è conclusa per il meglio, almeno sul fronte amministrativo, perché il commissario nominato dal presidente Antonio Decaro è riuscito a trasferire i soldi su un (tranquillo) conto postale. Nel caso di Margherita, però, il tempo trascorso e l’incertezza sul futuro non consentono di fare valutazioni.
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su