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«chiavi della città»
Antonello Norscia
12 Dicembre 2019
Il presidente del Bari Cosmo Giancaspro
La Procura della Repubblica di Trani ha chiuso l’inchiesta battezzata “Chiavi della Città”, che lo scorso maggio, per alcuni indagati, sfociò in misure cautelari.
Dieci le persone destinatarie dell’avviso di conclusione delle indagini a firma del sostituto procuratore Silvia Curione. Tra essi l’ex patron del Bari Calcio Cosmo Giancaspro ed il sindaco di Trani Amedeo Bottaro.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura grazie alle indagini della Guardia di Finanza di Bari, l’ex presidente dei “biancorossi” sarebbe stato il finanziatore occulto, della squadra di calcio della Vigor Trani per sollevarne le sorti. Ciò sarebbe avvento anche mediante la distrazione di fondi del “Football Club Bari 1908”: in particolare il ricavato dei parcheggi dello stadio barese “San Nicola”.
In cambio, grazie ad una presunta “squadra” di complici prestanome, sarebbe stato favorito in alcuni appalti banditi dalla Città di Trani. Oltre a Giancaspro e Bottaro sono accusati a vario titolo: l’ex presidente della Vigor Trani Michele Amato, il tesoriere Michele Bellomo, l’ex vicepresidente della Vigor Alberto Altieri, l’imprenditore Maurizio Mosconi. L’inchiesta conta altri quattro indagati tra dipendenti, dirigenti ed amministratori comunali: il dirigente dell’area “affari generali e istituzionali e servizi alle persone” Leonardo Cuocci Martorano, l’ex segretario generale del Comune di Trani Carlo Casalino, il funzionario comunale Pasquale Ferrante ed il consigliere comunale di maggioranza Diego di Tondo.
A seconda delle rispettive presunte responsabilità, la Procura contesta, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio, bancarotta, peculato, falso ed abuso d’ufficio. Per gli inquirenti sarebbe stato “distratto denaro del Comune di Trani dalla sua destinazione pubblica naturale”.
Al centro delle attenzioni investigative la gestione di società riconducibili al cosiddetto “Gruppo Giancaspro”: Football Club Bari 1908 spa, Albicocco srl, Apulia Re srl, Kreare Impresa srl, Stella Power srl. Gli indagati hanno venti giorni per scongiurare la richiesta di rinvio a giudizio, depositando memorie e chiedendo un supplemento d’indagini e l’interrogatorio.
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