Lavori di adeguamento antisismico e di ammodernamento, edifici scolastici invasi dai cantieri e studenti, docenti e personale costretti ai turni pomeridiani. Con tutti i disagi e le polemiche che ne conseguono. Dal capoluogo all’area metropolitana lo scenario non cambia: i lavori partono a macchia di lepoardo - perché non programmarli in estate? - ma devono tenere conto della scadenza di giugno 2026 (salvo proroghe) in ossequio ai tempi fissati dai finanziamenti del Pnrr.
L’ultimo caso in ordine di tempo riguarda il liceo Salvemini, a Japigia. Una circolare scritta nero su bianco dalla dirigente scolastica, Tina Gesmundo, ha annunciato che a stretto giro inizieranno i lavori di adeguamento antisismico nel plesso del polivalente. Dopo il Marconi, quindi, toccherà anche al liceo scientifico pensare a una nuova organizzazione degli orari scolastici. Per il momento i turni pomeridiani sono solo ipotizzati.
«I lavori – spiega il delegato del sindaco metropolitano al piano di ridimensionamento scolastico, Marco Bronzini - inizieranno a metà novembre. Cercheremo di ritardare il più possibile l’avvio del doppio turno. In realtà l’obiettivo è quello di individuare nell’arco di un mese le classi che faranno il pomeridiano. Questa è comunque un’attività che deve essere coordinata da tutti non appena inizieranno gli interventi».
«Ad oggi fare un cronoprogramma non è semplice - aggiunge -. Comprendo profondamente il disagio organizzativo che questa misura comporta. È doveroso specificare che questa scelta è frutto di una necessità oggettiva. La sicurezza sismica esige rapidità. Interrompere o rallentare il cantiere metterebbe a rischio non solo la sicurezza, ma anche i finanziamenti e la possibilità stessa di completare l’opera. Questa è una opportunità unica per consegnare, entro giugno 2026, edifici scolastici più sicuri alle future generazioni. Tutti sono chiamati, quindi, a fare la loro parte».
Lavori in corso anche al Marconi. Le trentaquattro classi al momento a doppio turno saranno ospitate a stretto giro nell’ex sede del Provveditorato in via Re David dove i lavori di adeguamento sono stati terminati. Si attende solo il certificato di prevenzione incendi che potrebbe essere rilasciato a giorni.
Al momento su Bari sono in corso interventi, per un totale di 40 milioni di euro, su 7 edifici scolastici per la messa in sicurezza sismica attraverso fondi dedicati a ristrutturazioni, adeguamenti strutturali e, in casi specifici, nuove costruzioni. Gli istituti interessati - oltre al Salvemini e al Marconi - sono il Romanazzi che è stato demolito (in attesa della ricostruzione, le classi sono state divise e svolgono le lezioni in altre sedi). In fase di ricostruzione la palestra del Panetti. Lavori in corso anche al Giulio Cesare, al Dioguardi e al Lenoci.
«L’arrivo dei fondi del Pnrr – sottolinea il consigliere delegato all’Edilizia Scolastica della Città Metropolitana di Bari, Gianni Camporeale - ha moltiplicato in maniera significativa il numero e la complessità degli interventi da gestire per il miglioramento della sicurezza statica e sismica degli edifici, nonché del loro efficientamento energetico, richiedendo un grande sforzo organizzativo, per di più, concentrato in un periodo molto ristretto. I nostri uffici tecnici, anche grazie al supporto del Servizio tecnico dell’Agenzia del Demanio, sono quotidianamente al lavoro per garantire l’efficace utilizzo delle risorse disponibili, operando in stretto e costante dialogo con i dirigenti scolastici e con le comunità educative». «L’impegno che stiamo mettendo in campo va oltre la gestione ordinaria: si tratta di una vera e propria sfida in termini organizzativi ed economici, che stiamo affrontando con grande responsabilità, competenza e spirito di servizio per consentire agli studenti di fruire di spazi scolastici più sicuri, adeguati e accoglienti», conclude.
















