Domenica 14 Dicembre 2025 | 16:08

«Orizzonti», il progetto dei giovani per Bari: «Creiamo una nuova idea di comunità» VIDEO

«Orizzonti», il progetto dei giovani per Bari: «Creiamo una nuova idea di comunità» VIDEO

 
Redazione online

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«Orizzonti», il progetto dei giovani per Bari: «Creiamo una nuova idea di comunità»

L’associazione lanciata dalla consigliera comunale salentina Gigante e dal figlio del sindaco Vito Leccese: «Creare alternative alla solitudine del virtuale»

Domenica 14 Dicembre 2025, 09:48

10:08

Una associazione fondata da giovani professionisti per proporre una nuova idea di comunità, provando a organizzare un festival del pensiero politico sull’esempio di altre città italiane. È il progetto di Orizzonti lanciato a Bari da Giulia Gigante e Lorenzo Leccese con un dialogo tra Alessandro Aresu (analista geopolitico, capo della segreteria tecnica del ministero per il Sud) e il professor Carlo Galli sul libro “Tecnica” (Il Mulino). In platea come ospite anche il sindaco di Bari, Vito Leccese, di cui Lorenzo è il secondo figlio.


“Orizzonti - ha spiegato Lorenzo Leccese - è un'associazione di cultura e politica che nasce con lo scopo di stimolare la coscienza critica, di fornire ai cittadini le categorie di strumenti intellettuali per comprendere i nostri tempi difficilissimi e rivitalizzare lo spirito comunitario”, per “pensare a un assetto diverso da quello dominante” basato sulla “solitudine dell’individuo”, per costruire “un laboratorio di pensiero e di comunità capace di generare alternative reali”.
Gigante, 30 anni, laureata in scienze politiche, consigliera comunale di Cavallino, collabora con il professor Galli. Leccese, 25 anni, laurea triennale in ingegneria a Bari e specialistica a Modena, lavora come ricercatore all’Università di
Modena in ambito ingegneristico ed è un appassionato di filosofia. Ed è partito dalla sua esperienza personale per spiegare l’impegno nell’associazionismo. “Pensate che un giovane laureato in ingegneria - faccio questo esempio perché è molto vicino a me - un giovane laureato in ingegneria è costretto a sottoporsi a tirocini sottopagati, quando pagati, contratti a tempo determinato insufficienti, e subito si rende conto che tutto questo è davvero insufficiente per poter creare, costruire da sé, figuriamoci per pensare di mettere su famiglia.
I corpi intermedi, quindi i partiti, le associazioni culturali, le parrocchie svaniscono, chiudono gli spazi della cittadinanza. Ma il punto è questo: che la via della solitudine potrebbe essere anche una via nobilissima ma nel nostro tempo questa solitudine non è una scelta, noi non la scegliamo, ma è una prigione, una condanna. Ora, se è indubbio che la tecnica abbia portato benessere, abbia ampliato le nozioni di benessere, abbia migliorato le condizioni di vita dell'essere umano, non si può non vedere che la virtualizzazione che con la digitalizzazione e l'utilizzo dei social ha raggiunto livelli totalizzanti, ha comportato una perdita di consistenza del reale. Quindi se la forza economica comporta un tramonto dell'idea di comunità, la forza tecnica con la virtualizzazione comporta il tramonto dell'individuo”.
Da qui l’analisi che approda all’idea di società. “Noi cittadini viviamo un disorientamento abissale e tra l'altro la politica sembra non riuscire a rispondere in maniera adeguata a questo nostro disorientamento. Ci sentiamo schiacciati da logiche opache che non comprendiamo. Quando il cittadino capisce che il suo voto non conta nulla, giustamente dice: ma perché devo andare a votare? Ora, eh mentre l'obiettivo dei leader politici è quello di allargare la comunità virtuale, non si rendono conto o si rendono conto troppo tardi - tipicamente il giorno dopo le elezioni - non si rendono conto che la comunità reale svanisce, non c'è più.
Ora, ora ecco il rischio più grande è credere che tutto questo che sia un destino ineludibile. Ecco, non è così. Allora la domanda che mi pongo oggi, che pongo a voi è: possiamo rispondere a questa idea con un'altra idea di mondo? Viviamo in un tempo che isola? Noi vogliamo creare un luogo che ricompone. Viviamo in un tempo che semplifica? Noi vogliamo riscoprire complessità. Orizzonti sarà innanzitutto una casa del pensiero. Sarà uno spazio circolare in cui esercitare l'intelligenza critica, formarsi, dibattere, approfondire e confrontarsi senza paura di andare controcorrente. Qui la semplificazione e l'omologazione allo spirito del tempo saranno combattute con l'arma formidabile dell'intelligenza, con la forza della cultura e con la pazienza dell'analisi”.

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