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Circolo della Vela e Ct Bari: un rebus la sospensione del socio Giacomo Olivieri

 
michele de feudis

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michele de feudis

Circolo della Vela e Ct Bari: un rebus la sospensione di Giacomo Olivieri, socio arrestato

Nella Bari dei circoli sportivi ci si interroga sulla condotta pubblica dell'avvocato arrestato e si ipotizzano eventuali provvedimenti

Mercoledì 06 Marzo 2024, 13:00

13:05

Nella Bari dei circoli sportivi l’argomento sta diventando sempre più scottante: statuti alla mano, all’interno del Circolo della Vela e del Circolo Tennis ci si interroga sulla condotta pubblica del socio Giacomo Olivieri, recentemente arrestato nell’ambito dell’inchiesta Dda sugli intrecci mafia-politica e affari e si ipotizzano eventuali provvedimenti. Molti soci chiedono di «intervenire in fretta», almeno con la formula della «sospensione» fino a che la giustizia non farà il suo corso.

La presunzione d’innocenza è d’obbligo, ma all’interno delle associazioni sportive si discute della compatibilità tra le ragioni sociali e comunitarie con comportamenti oggetto di una inchiesta della Direzione antimafia.

L’argomento è già stato dibattuto nel Circolo nautico che ha sede accanto allo storico teatro Margherita: la proposta di sospensione di Olivieri è stata affrontata dai probiviri ma non in maniera definitiva.

Spiega alla «Gazzetta» il presidente del Circolo della Vela, Titta De Tommasi: «L’inchiesta della Dda colpisce lo stato d’animo di tutti. Adesso attiviamo la procedura con un orientamento del Consiglio direttivo». «C’è stata una discussione nel consiglio dei probiviri? Sì, ma io intendo andare avanti, verificando tutta la situazione e seguendo le procedure previste dallo statuto», chiarisce ancora. «Che sanzioni sono previste? Dal niente alla sospensione o alla radiazione. Dobbiamo però tenere conto - argomenta ancora - del principio di presunzione di innocenza». «Il direttivo - conclude De Tommasi - deciderà se ci sono le condizioni per deferire o meno il nostro socio. Non facciamo i giudici, ma in base a quello che è noto attraverso le cronache dei giornali, valuteremo se ci sono gli estremi per coinvolgere il collegio dei probiviri, secondo le direttive previste».

La questione non è stata ancora affrontata invece nel Circolo Tennis, dove potrà occuparsene, secondo lo statuto o direttamente il Consiglio direttivo o in alternativa la Commissione dei Probiviri. Spiegano da Via Martinez che «il consiglio direttivo avvierà la discussione e incaricherà di valutare la vicenda, secondo lo statuto, la Commissione dei probiviri, presieduta dall’avvocato Gaetano Sassanelli».

L’articolo 16 dello statuto del Circolo Tennis prevede che possa essere sanzionato la condotta o il comportamento di un socio «contrario all’onore, al decoro o alla morale». Tra le sanzioni previste c’è l’ammonimento semplice, la censura, la sospensione fino a un anno, la sospensione per un anno, la cancellazione e la radiazione (queste tre ultime misure sono appellabili).

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