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Bari, contro la «malamovida» più controlli e iniziative

 
Francesco Petruzzelli

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Francesco Petruzzelli

movida bari

Ieri in Prefettura il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica

Giovedì 28 Luglio 2022, 13:52

BARI - Nessuna ordinanza sul tavolo. Né sulle chiusure anticipate – sul modello di altre città pugliesi – né alcun giro di vite (ad esempio ingressi contingentati) su piazze e strade ad altra concentrazione. Si opererà invece lungo un doppio binario: da una parte i controlli intensificati con con pattuglie, agenti e militari a vigilare sul popolo della notte e i suoi potenziali eccessi; dall’altra l’elaborazione di una programmazione più mirata sulle concessioni per nuove aperture di attività legate alla ristorazione e somministrazione.

Il Comune lavora su più fronti per mettere un freno alla «malamovida», un fenomeno tornato alla ribalta dopo i due anni di stop imposti dalla pandemia e che sta rendendo invivibili alcune zone della città. In primis il quartiere Umbertino, il centralissimo fazzoletto di palazzi, piazze e giardini storici preso ogni sera d’assalto per la presenza di numerosi locali. Una proliferazione di ristoranti, pub, bar e caffetterie che a detta dei residenti e dei componenti dell’omonimo comitato di quartiere starebbe abbassando la qualità della vita, a causa del continuo verificarsi di schiamazzi, risse e danneggiamenti all’esterno delle attività. Temi ieri al centro del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato in Prefettura per dare una risposta all’esposto partito nei giorni scorsi da un gruppo di residenti e trasmesso alla Procura. Detto dei controlli rafforzati – specie nel fine settimana e lungo il litorale - a Palazzo di Città si inizia a ragionare su una nuova strategia commerciale e amministrativa. Quella consentita dal decreto legislativo numero 59 del 2010 (l’attuazione della direttiva europea sui servizi nel mercato interno) che al comma 3 dell’articolo 64 dà la possibilità ai Comuni di mettere dei paletti alle nuove aperture nelle zone di pregio storico, artistico architettonico e ambientale.

«Limitatamente – si legge nel testo - ai casi in cui ragioni non altrimenti risolvibili di sostenibilità ambientale, sociale e di viabilità rendano impossibile consentire ulteriori flussi di pubblico nella zona senza incidere in modo gravemente negativo sui meccanismi di controllo in particolare per il consumo di alcolici, e senza ledere il diritto dei residenti alla vivibilità del territorio e alla normale mobilità». Insomma, un comma che sembra fare al caso specifico dell’Umbertino ma che il Comune vuole estendere ad altre zone urbanisticamente rilevanti come ad esempio Murat, Madonnella e Bari vecchia. Quartieri storici, di pregio e spesso anch’essi soffocati e travolti dalla «malamovida».

«È un tema che stiamo seguendo da tempo - ha spiegato il sindaco Antonio Decaro a margine del vertice in Prefettura - Ed è un tema di area metropolitana. Il comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica - ha deciso in queste ore anche di rimodulare i controlli, all’interno della città di Bari ma anche nelle zone costiere dei Comuni dell’area metropolitana. Per quanto riguarda l’attività del Comune noi stiamo continuando gli approfondimenti sulla pianificazione rispetto alle attività economiche in quelle zone che sono zone di pregio dal punto di vista storico, architettonico e artistico. Ci sono delle zone, su cui stiamo facendo approfondimenti, che sono distribuite su tutta la città, dove stiamo valutando la possibilità di fare una pianificazione rispetto all’apertura delle attività economiche».

In sostanza si tratterebbe di uno sviluppo più armonioso e meno intensivo per tutte quelle attività legate al cibo e alle bevande e che spesso insistono su una stessa strada o nel raggio di pochissimi metri. Nel solo Umbertino, ad esempio, ci sarebbero oltre 65 locali concentrati in pochissimi isolati generando inevitabili disagi alla viabilità e alla quiete dei residenti.
Residenti che lo definiscono «un problema strutturale», - proprio per le eccessive autorizzazioni alle nuove aperture rilasciate negli ultimi anni - e al tempo stesso insistono sulla necessità di adottare proprio quelle norme che adesso il Comune sta prendendo in esame. Ma quello della movida nell’Umbertino non è un problema legato solo alla stagione estiva. Anche nel resto dell’anno, specie a ridosso delle festività natalizie, il quartiere è salito alla ribalta delle cronache locali per danneggiamenti ai palazzi, alle auto, abbandono selvaggio dei rifiuti, schiamazzi e risse tra giovanissimi. Tra l’inevitabile e vibrante protesta dei residenti e dei commercianti. E che adesso incrociano le dita sulla nuova strategia comunale.

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