BARI - Adesso ballano 15 milioni di euro. Sono quelli che dipendono dalla possibilità di applicare la flessibilità su cui il Parlamento si esprimerà giovedì. Se non ci sarà la proroga delle misure di semplificazione agli investimenti, la Puglia dovrà utilizzare fondi del bilancio autonomo. Ma a parte questo, ieri il tavolo «Massicci» del ministero dell’Economia ha licenziato i conti del 2020 con parere positivo: ne consegue l’uscita dal Piano operativo, il commissariamento soft che da quattro anni tiene la sanità pugliese con le mani legate.
La riunione del tavolo, svolta in videoconferenza, ha riguardato come di consueto il bilancio aggregato del sistema sanitario. Al centro appunto il rispetto dei vincoli di spesa, da cui è emerso un deficit pari a 21 milioni di euro: esattamente quelli che potrebbero essere recuperati applicando la flessibilità. In caso contrario, la Puglia utilizzerebbe le riserve degli scorsi anni (circa 6 milioni): la differenza sarebbero appunto i 15 milioni che andrebbero a carico della fiscalità generale.
La delegazione pugliese guidata dall’assessore Pier Luigi Lopalco e dal capo dipartimento Vito Montanaro, con Ettore Attollini (Ares) che si è occupato della verifica dei Lea (i livelli essenziali di assistenza) ha documentato il percorso intrapreso negli ultimi 24 mesi...
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