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Onofrio Bruno
27 Novembre 2020
BARI - Una nuova forma di fruizione dei beni culturali. Un’app per la visita virtuale al Museo Nazionale Archeologico di Altamura che continua ad arricchirsi di contenuti. Un’esperienza innovativa che è stata l’inizio di un percorso in cui alcune imprese del distretto della Puglia creativa si sono cimentate creando un’inedita sinergia tra i due mondi.
Il progetto «Vista» (Virtual and Social heritage Tour Application), con il supporto di Puglia Creativa, viene presentato oggi alle 16.30 sulla piattaforma zoom in un webinar («La digitalizzazione del patrimonio culturale, un’opportunità di crossfertilizzazione tra patrimonio culturale, ict, software e fotografia: L’esperienza del progetto Vista») in cui vengono illustrati i vari apporti.
L’appuntamento intende favorire il dibattito ed aprire un confronto sulle politiche di sviluppo del sistema culturale, sulle nuove frontiere del patrimonio culturale e sulle tante possibilità di innovazione date dall’interazione con altri settori. Il progetto Vista, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del POR Puglia FESR-FSE 2014-2020, bando Innolabs, ha sviluppato e testato un sistema tecnologico integrato che consente la visita virtuale del Museo di Altamura (è possibile dal lonk https://www.app-vista.it). In questo periodo in cui i luoghi della cultura sono chiusi, l’applicativo consente una fruizione da remoto. Quando invece il museo è aperto (e lo sarà nuovamente), nel corso della visita in presenza diventa una guida multimediale bilingue: in prossimità di uno specifico settore del museo l’app fa partire in automatico un’audio guida con i contenuti relativi.
«Il progetto - dice la direttrice del Museo Elena Saponaro - continua ad evolversi, con un’integrazione dei contenuti. Rileviamo un riscontro positivo. L’esperienza della fruizione si arricchisce: oltre a vedere un cratere, il visitatore ha l’opportunità di conoscerne la funzione e di conoscere la storia di chi lo utilizzava».
Infatti, come spiegano gli sviluppatori, l’applicativo risponde all’esigenza di favorire l’accesso ai luoghi della cultura, potenziare l’offerta del patrimonio culturale e museale pugliese, migliorarne la fruizione, sperimentare soluzioni tecnologiche innovative e non invasive che non compromettano l’integrità dei monumenti e non prevedano installazioni fisse.
La partnership di progetto (formata dalle imprese Tecnosoft, System Project, Tinada, dal Cnr – Istituto per le Tecnologie della Costruzione, dall’Università di Foggia – Dipartimento di Economia) ha visto appunto la collaborazione del Museo di Altamura e di Puglia Creativa.
Al seminario a distanza intervengono Elena Saponaro, Loredana Gianfrate (Distretto produttivo Puglia Creativa), Annalisa di Roma (Politecnico di Bari), Gaetano Grasso (Innovapuglia), Nicola Maiellaro (Cnr – Itc Bari), Michele Zizzi (Tecnosoft). Modera Vincenzo Bellini, presidente del distretto produttivo Puglia Creativa.
Il contenitore museale in via Santeramo 88, ad Altamura, è ricco di reperti con cui è possibile ricostruire il popolamento e le varie fasi di sviluppo dell’agricoltura e delle comunità. Il principale punto di interesse resta, ovviamente, il “modello” a grandezza naturale dell’Uomo di Altamura. Si tratta di un esemplare di “Homo Neanderthalensis” risalente ad un periodo compreso fra i 187.000 ed i 128.000 anni fa.
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