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Coronavirus, l'Albania invia 30 medici e infermieri: «Non dimentichiamo l'Italia che ci ha aiutato»

 
Redazione online

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Coronavirus, l'Albania invia 30 medici e infermieri: «Non dimentichiamo l'Italia che ci ha aiutato»

Foto Ansa

Il premier Rama: "Paesi ricchissimi hanno voltato le spalle agli altri. Noi non siamo ricchi ma neanche privi di memoria". Il grazie di Emiliano e Boccia

Domenica 29 Marzo 2020, 17:04

BARI - «È vero che tutti sono rinchiusi dentro le loro frontiere e anche Paesi ricchissimi hanno girato la schiena agli altri, ma forse esattamente perché noi non siamo ricchi e neanche privi di memoria, non ci possiamo permettere di non dimostrare all'Italia che gli albanesi e l'Albania non abbandonano mai l'amico in difficoltà. Oggi noi siamo tutti italiani e l'Italia deve vincere questa guerra». Sono le parole che Edi Rama, premier albanese, affida a un video - postato dal governatore pugliese Michele Emiliano - attraverso cui annuncia la partenza di 30 fra medici e infermieri albanesi per l'Italia. «Laggiù è oramai casa nostra, da quando l'Italia, le nostre sorelle e fratelli italiani ci hanno salvati, ospitati e adottati in casa loro quando l'Albania bruciava di dolori immensi.» 

«Non siamo privi di memoria: non possiamo non dimostrare all'Italia che l'Albania e gli albanesi non abbandonano mai un proprio amico in difficoltà. Oggi siamo tutti italiani, e l'Italia deve vincere e vincerà questa guerra anche per noi, per l'Europa e il mondo intero». E' quanto ha detto il premier albanese Edi Rama, salutando all'aeroporto di Tirana un team di 30 medici e infermieri albanesi partiti per l'Italia in aiuto ai colleghi impegnati nella lotta al coronavirus in Lombardia.

LE PAROLE DI BOCCIA -  «Volevo dirvi un doppio grazie da parte del governo, perché il gesto del presidente Rama lo abbiamo molto apprezzato». Lo dichiara in una nota il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, in merito all’arrivo di 30 medici albanesi in Italia per l’emergenza Coronavirus.
«Ieri - prosegue Boccia rivolgendosi ai medici albanesi - con il ministro Luigi Di Maio ci siamo raccordati per questo vostro arrivo qui. Io ero uno di quelli che l’8 agosto del 1991 era a Bari (quando ci fu lo sbarco di circa 20mila albanesi dalla nave Vlora, ndr), perché sono nato e cresciuto lì, e so cosa rappresenti per il vostro Paese il legame con l’Italia. Quindi davvero quando ho saputo che sareste arrivati la gratitudine e la commozione è stata doppia». «Grazie - prosegue il ministro - per questo gesto di fratellanza, siete un Paese che ha l’Italia sulla pelle. Noi pugliesi diciamo che siete la ventunesima regione italiana, spero vi faccia piacere nel rispetto della Repubblica albanese che a noi è molto cara».
«Grazie ancora - conclude il ministro - e ogni volta in cui ci sarà bisogno, l’Italia ci sarà. Grazie. E grazie anche al presidente Fontana e alla regione Lombardia per essere qui».

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