Un signore con cappuccio puntellato di testine rosse, numerose e distribuite a corona, si avvia ad eleggere i 538 Grandi Elettori che nomineranno l’Imperatore USA dei prossimi 4 anni – e piaccia o no per gran parte del mondo - e nel caso vinca Biden, investire anche la principessa vice. Nel caso vinca Trump, il vice è irrilevante, nessuno in questi quattro anni di impero Donald si è accorto ci fosse, ma non sarà così per la principessa Kamala che nel futuro vedrei volentieri presidente e come dicono i padri latini quod differtur non aufertur... (ciò che si differisce non si toglie, ossia, come sembra il caso Usa, ciò che spetta di diritto non va perduto, anche se il soddisfacimento viene rimandato nel tempo). Insomma, intanto vediamo chi Covid USA vota il 3 novembre e poi...
Eredi di una pratica medioevale di origine teutonica – i Grandi Elettori che eleggevano l’Imperatore risalgono a Federico Barbarossa – i Grandi Elettori americani saranno selezionati per la prima volta da Covid USA per incidere non solo sulla politica americana ma, cosa che spesso sfugge, su quella di tre quarti di pianeta. Dell’esistenza di un quarto del pianeta, l’Africa, Covid Occidente non se ne cura – a differenza del Dragone Cinese che se ne occupa in maniera prioritaria - se non per vendere armi ad alcune delle varie tribù sollecitate per guerreggiare contro le altre, e in Italia per raccattare qualche voto elettorale in nome dell’anti qualcosa, meglio se anti qualsiasi.
C’è da vedere se Covid USA deciderà direttamente con i voti di chi va alle urne, o ci sarà bisogno dei voti Covid via mail, come l’attuale imperatore spera per contestare immediatamente il risultato. E in questo caso mentre CBC, ABC e gli altri canali televisivi accetteranno Biden, come si comporterà Fox News, considerata dal Sovrano la più docile, la più affidabile del reame?
A imperatore scelto, Covid USA si sentirà immediatamente con i colleghi Covid sparsi per il mondo che sono ansiosi di sapere: Covid USA voterà per il mantenimento o per il cambio?
Si noti mantenimento o cambio è scelto in alternativa a “conservatore o progressista” perché tutti i temi collegati alle due visioni politiche suddette sono stati ecclissati da: “ il governo attuale si è comportato correttamente o no?” E così sarà per il Covid Italia al momento elettorale.
La gente vuole uscire da questo incubo, che oltre ad essere economico, sociale, e anche militare, è in misura crescente un incubo mentale e mediale, forse il peggiore di tutti. Ogni giorno i telegiornali, i giornali, ci parlano del Signor Covid, delle sue malefatte, delle sue momentanee scomparse e delle sue minacciose riapparizioni. In Italia il resto, incluso guerre, terremoti, spedizioni per Marte, Festival di San Remo (!) passa in relegato. Mantengono una loro dignità comunicativa solo l’inatteso pareggio della Juve a Crotone, che ha sùbito messo in moto un movimento per insignire di medaglia al merito sportivo l’arbitro che ha dato un rigore contro madama, ha annullato un goal al figliol prodigo Morata e ha espulso un suo giocatore (per giunta di nome Chiesa) – effettivamente robe mai viste contro la Signoria juventina –, e la decisione di papa Francesco di riconoscere che gli omosessuali hanno diritto ad avere una famiglia.
Francesco le sta facendo e dicendo veramente grosse. Ogni giorno. I laici come il sottoscritto, si sentono aggrediti quotidianamente dalle politiche sociali e dalle sfide dottrinarie del Pontefice argentino, che indeboliscono secolari difese anticlericali. Vuoi vedere che si riducono in tutto il pianeta le critiche alla Chiesa? Lo stesso New York Times, testata certamente non tenera verso la Chiesa cattolica, ha messo Francesco in prima pagina e non ha potuto evitare di evidenziare la sua potente carica etica sociale.
Si, insomma, l’unica politica al mondo la cui missione sembra non governabile dal Covid è quella del rinnovatore cattolico gesuita che dà l’impressione di voler migliorare non solo il benessere dei sudditi del suo principato ma anche dei sudditi di tutti gli altri. È immenso infatti l’impatto che, ad esempio nella cultura religiosa islamica – durissima anti gay – questa apertura di Francesco produrrà.
Ma con queste significative eccezioni non c’è dubbio che il Signore con Cappuccio costellato di punti rossi il 3 novembre deciderà non solo in USA, ma anche da noi oltre che in tre quarti del mondo, se ci saranno dei radicali cambiamenti o no.
Se Covid USA voterà per il nuovo imperatore, per l’Orso Russo sarà dura non solo nella politica mediterranea. Per il Dragone Cinese apparentemente ci sarà una riduzione della politica anticinese ma potrebbe essere vero il contrario. I Covid britannici decideranno se mantenere in sella l’immalinconito Boris o creargli baratri collegati al Brexit, mentre i Covid teutonici potrebbero decidere di dare un supporto ad Angela, unica signora d’Europa.
Comunque non c’è dubbio. Covid è l’elettore che Il 3 novembre va alle urne in America per eleggere il nuovo imperatore. Per chi voterà? Per il cambiamento o per il mantenimento?
E in Italia? Cosa decideranno i Covid colleghi del Covid USA se questi voteranno per il cambio? Penso che alla Farnesina, per prima, e di là a palazzo Chigi, se i Covid USA voteranno per il nuovo imperatore ci saranno solidi appelli a drastici cambiamenti. Forse anche molto drastici. Gli appelli fra Covid possono o no essere raccolti. Ma al nostro bravo PM (Primo Ministro), la domanda da porgere è: perché autonomamente non si decide a far votare al Covid nostrano una politica economica di sviluppo invece che una di semplice distribuzione di fondi come è l’attuale?