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Ci mancava solo il virus a geometria variabile

 
Michele Mirabella

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Michele Mirabella

Ci mancava solo il virus a geometria variabile

Troviamo chi sostiene la via della prudenza (anche i medici che hanno affermato che clinicamente il virus non è più lo stesso) e chi, invece, afferma che il virus proprio «non esiste»

Domenica 07 Giugno 2020, 18:18

Sapore di sale, sapore di mare che hai sulla pelle, che hai sulle labbra quando esci dall'acqua e ti vieni a sdraiare vicino a me, vicino a me». Era il 1963 e Gino Paoli esordì con questo capolavoro al quale collaborarono Ennio Moricone e il solista al sax Gato Barbieri: tre geni della musica.

Ero un ragazzo e, steso sul quel minuscolo pianeta solare che era la spiaggia, balbettavo i versi, mormorando a occhi chiusi, sperando che la ragazza bionda, quell’esile, elegante, ragazza bionda, partecipasse, silenziosa, al processo di identificazione con la semplicità indifesa del sogno d’amore: «Qui il tempo è dei giorni che passano pigri e lasciano in bocca il gusto del sale. Ti butti nell'acqua e mi lasci a guardarti e rimango da solo nella sabbia e nel sole».

«Poi torni vicino e ti lasci cadere così nella sabbia, e nelle mie braccia e mentre ti bacio, sapore di sale, sapore di mare, sapore di te». Non dirò come andò a finire. «La luce dell’intendimento mi fa essere molto discreto» dico, citando un altro compagno di strada della nostra prima giovinezza, Garcia Lorca. Parliamo di un oggi avaro di spazi, di spiagge, di spazi sulle spiagge e anche di poeti, cantautori, sabbia e sole. Un oggi avaro di belle canzoni, amaro, che ha rischiato di naufragare non tanto nella proditoria bellezza che hanno le tragedie, ma in una cupa sciagura con la turpe amarezza di una schifosa malattia collettiva.

La catastrofe, l’ultima strofa dei drammi, è vestita dei colori della fatuità e delle invenzioni che marciscono al bordo della ribalta di questa tragedia mancata, per fortuna, ma fastosamente goffa e turpe con il suo corredo di falsità, invenzioni, speculazioni che trasformano la prudenza in superstizioni, la cautela in goffaggini losche, il dramma in occasione per lucrare disonestamente.

E mentre scopriamo nella ridda burocratica di ingiunzioni, regole, dispositivi, proibizioni che non possiamo, almeno per quest’estate, sperare che la bionda Ingeborg (amata dal Tonio Kröger di T. Mann che leggevamo in quel 1963) ci offra il suo Sapore di sale, sapore di mare che hai sulla pelle, che hai sulle labbra…

La legge impone una distanza esigua, ma che nelle soavi pratiche degli spasmodici amoreggiamenti, è abissale. Ma il legislatore non può curarsi della musica e della letteratura, non può passare per untore a causa di una sua indulgenza, solo per assecondare la proditoria bellezza di Paoli, Lorca, Mann. Ha ragione. E alle sue disposizioni si deve ubbidire, come si deve ubbidire ad altre ingiunzioni riguardo ai comportamenti quotidiani ispirati alla prudenza, al rispetto delle misure di spazio che va definito tra noi, individui, e i nostri simili.

Mi domando perché io non possa mettere nel Juke Box delle retrouvailles il progetto d’erotismo soave e balneare e dolcemente accarezzare Ingeborg mentre Paoli ammette: Qui il tempo è dei giorni che passano pigri e lasciano in bocca il gusto del sale. Io ammetto di non avere l’età, come avvertirà qualche mese dopo, in senso opposto alla mia attuale rassegnazione, la Cinquetti a Sanremo, però mi dolgo per gli innamorati di oggi. Del resto, le età della vita sono, ormai, tre: «giovani, ancora giovani e come li porti bene».

Tutti devono rispettare le disposizioni delle autorità che riguardano anche le vacanze al mare, le balneazioni, gli idilli connessi a queste ultime, le esposizioni al sole, la pigrizia da spiaggia e i tipi da spiaggia. Vediamo di che cosa sono già capaci questi personaggi tipici delle confusioni generate dagli eventi che dovrebbero istigare solo il panico e non le stupidaggini. In spiaggia, privati del blando erotismo che può vivacizzare l’ozio balneare non resterà che la chiacchiera. Ecco alcune anticipazioni del tutto autentiche, prelevate, cioè dal mare magnum delle stupidaggini e delle false notizie, non dal mare di Paoli.

Troviamo chi sostiene la via della prudenza (anche i medici che hanno affermato che clinicamente il virus non è più lo stesso) e chi, invece, afferma che il virus proprio «non esiste». Affermazioni sulle quali ancora discutono, virologi tra un talk-show e l’altro, politici e maghi. Mi aspetto che arrivi la notizia di qualche scemo che afferma l’influenza del segno zodiacale sull’influenza del coronavirus. Nella nostra società beatamente utente di oroscopi non ci sarebbe da stupirsi. In questi ambienti è spuntata una convinzione: si crede che la malattia Covid19 sia più grave in chi ha il dito anulare delle mani più corto. E arriva la precisazione che, nell’Università dello Swansee, hanno congetturato che la lunghezza del dito anulare sia in proporzione con il testosterone, ormone avversario del coronavirus.

Alla conclusione dei lavori il titolare della birreria ha mandato fuori tutti per ubriachezza molesta.
Nei giorni scorsi era possibile acquistare su Internet un braccialetto anti-Covid, alla «modica» cifra di 649 euro. Secondo il venditore, quest’oggetto emetteva segnali elettromagnetici capaci di uccidere batteri e virus. Alcuni cronisti lo hanno cercato per confermare la cosa, ma pare che non sia reperibile e lo danno in vacanza in Polinesia. Forse la stessa meta della farmacista di Saronno che rubava e smerciava al suo amante operoso nel ramo delle apparecchiature sanitarie macchine sofisticate e costose per curare in terapia intensiva i pazienti di Covid 19 comprate dallo Stato. E il tutto per potersi permettere una «bella mangiata, un bel regalo» come «una borsa di Prada». Questa, purtroppo, non è una notizia falsa.

Ma la canzone sta finendo e non abbiamo ancora capito a quale distanza dovrei crogiolarmi da Ingeborg. Vediamo: «Norme sulla distanza sociale: per strada, a spasso, un metro; in chiesa, un metro e mezzo; al ristorante due metri; al parco, tre; al mare, quattro». Sarà un virus geometra? Se la distanza di sicurezza cambia a seconda dei luoghi e delle attività, mentre il virus è sempre lo stesso, significa che il mondo è diventato un luogo a geometria variabile. Obietta il matematico. Ma Paoli conclude: Poi torni vicino e, mentre ti bacio, sapore di sale, sapore di mare. Sapore di te.

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