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Molfetta-Bitonto: samba, calcio & gol

 
Mario Sicolo

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Mario Sicolo

Molfetta-Bitonto: samba, calcio & gol

La squadra del Bitonto

Il Poli come Copacabana nella sfida per la vetta della A

Venerdì 10 Novembre 2023, 13:19

La cerimonia di incoronazione è prevista per domenica pomeriggio, con inizio alle ore 17. Il castello fatato, teatro dell’imperdibile evento, sarà il «PalaPoli» di Molfetta. Al termine dei canonici, cruciali quaranta minuti, sarà scelta la più bella del reame italico chiamato Calcio a 5 femminile. Le pretendenti al luccicante scettro sono il Bitonto e il Molfetta (nella foto sotto), rispettivamente prima e seconda del campionato di serie A di futsal in rosa. È solo la sesta giornata, ma già chiaro è il messaggio inviato alle rivali: la Puglia è la padrona del pallone in miniatura e per le altre restano solo le briciole.

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Le rive dell’Adriatico somigliano alla spiaggia di Copacabana baciata dall’oceano atlantico e i vicoli dei nostri centri storici ricordano i dedali di stradine di una cittadina «gaucha» qualunque. Già, perché gran parte dei roster pugliesi è di nazionalità brasiliana. Da un lato, Castagnaro, Santos, Tampa, Renatinha oggi divenuta italiana; Oselame, Aguilar, Belam, De Souza, Ion e Bruninha, dall’altro. Fra le leoncelle guidate da Gianluca Marzuoli a punteggio pieno, spicca la «diez» per eccellenza: Luciléia Renner Minuzzo da Santo Angelo, pallone d’oro, 40 anni di incantevoli magie e gol spettacolari, sui parquet di tutto il mondo. Come sarà questa sfida appulo-carioca? «Sicuramente sarà un bella partita, è un derby, prima contro seconda, miglior difesa contro miglior attacco: insomma, ci sono tante cose in palio e noi ce la metteremo tutta per farle nostre, così come anche loro».

Le bitontine, finora, hanno fatto incetta di trofei (Coppa Italia, Scudetto e Supercoppa), e avanzano con una media di 7 reti a match. Il segreto di questo sogno infinito creato dal patron Silvano Intini? «Penso che tutto è dovuto al lavoro che stiamo facendo settimana dopo settimana siamo ancora in crescita i risultati stanno arrivando quindi diciamo che la strada è giusta». Quest’anno, siete le calcettiste da battere, uno scalpo prestigioso da collezionare: «Credo che tutti vogliano vincere contro le campionesse in carica. Noi siamo state dall’altra parte e sappiamo che significa: è sempre uno stimolo in più, soprattutto se sei inferiore e vuoi crescere. Da parte nostra, cercheremo di portare più a lungo questa imbattibilità, poi si vedrà».
In una stagione così impegnativa, che presto avrà il suo culmine nella Champions League, gli innesti di Tampa e Grieco hanno rappresentato rinforzi alquanto corroboranti: «Si sono inserite molto bene e si sono integrate da subito al gruppo. Come sempre, a Bitonto cerchiamo di farle sentire come se fossero a casa». A proposito, cosa mi dice delle «canarinhas» adriatiche? «Le conosco davvero bene, ovviamente ci sentiamo ogni tanto. Quando possiamo, veniamo a vedere le loro partite e viceversa».

L’asso più sfolgorante delle biancorosse del nocchiero Diego Iessi è Vanessa Pereira da Patos de Minas, per lei addirittura tre Awards che toccano a chi è l’espressione più alta di questa disciplina. Trascinatrice impareggiabile col suo gioco totale e onnicomprensivo, la 35enne numero «77» è pronta al cimento: «Sarà una partita in cui mettere cuore e piedi insieme, dall’inizio alla fine. Perché giochiamo contro una squadra che, individualmente, è la più forte secondo me, e quindi il livello di concentrazione dovrà essere altissimo». Ma si aspettava di essere a sole due lunghezze dalla capolista? «Si, perché la nostra squadra è stata costruita per fare un bel campionato. Quindi per me non è sorpresa, magari essere seconde fino ad ora un poco sì. È certo che, contro per esempio Montesilvano, aver portato a casa un pareggio può essere una sorpresa. Ma la nostra squadra ha lavorato tantissimo. Alcuni pensano sia fortuna, io preferisco dire che è il lavoro quotidiano».

Da faro indiscusso dello spogliatoio della compagine del presidente Massimo Giagnorio, parla così alle campagne: «Dobbiamo continuare a crescere e dimostrare di essere un gruppo. Per conto mio, vorrei aiutare le ragazze più giovani a crescere. E portare il Molfetta sempre in alto. Sempre con la umiltà e la consapevolezza di chi siamo e di che squadra è questa». Il fattore umano è fondamentale per la campionessa, custodire valori morali cementa le relazioni umane: «La reciproca onestà crea fra noi un rapporto di fiducia. Certo che a volte ci sono i confronti, ma io cerco di pensare a quello che è importante e serve per la squadra. Se devo abbassare la testa e ascoltare lo faccio, se posso contribuire con qualcosa lo faccio. Quindi credo che il mio rapporto con mister Diego Iessi, lo staff e le giocatrici sia rispettoso e bello. In più, sono contenta perché qui, in questa società, non conta solo Vanessa atleta, ma pure Vanessa persona».

Di fronte, ci saranno le calcettiste neroverdi, che in divisa verdeoro hanno vinto insieme tante battaglie, Copa America inclusa: «Le conosco bene, sono giocatrici e persone incredibili. Sarà bello condividere il campo con loro; anche se sono mie amiche lì dentro difenderò a qualsiasi costo la mia squadra, e se dovrò mandare loro a quel paese lo farò, ma dopo il rapporto personale ci sta e resta immutato, perché sono persone a cui tengo».

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