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Jo Squillo a Putignano: «Resto la ribelle di sempre La musica? È delle donne»

Jo Squillo a Putignano: «Resto la ribelle di sempre La musica? È delle donne»

 
Nicola Morisco

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Nicola Morisco

Jo Squillo a Putignano: «Resto la ribelle di sempre La musica? È delle donne»

Parla la cantante e showgirl: «A Sanremo ci sarò, ma con il ruolo di inviata Rai. Viva la Puglia, viva i pugliesi e viva il Carnevale»

Domenica 04 Febbraio 2024, 09:00

L’esordio al telefono di Jo Squillo è decisamente gioioso: «Viva la Puglia, viva i pugliesi e viva il Carnevale». E la cantante milanese, anche conduttrice televisiva, esperta di moda e, soprattutto, attivista di tematiche come il femminismo e l’ambiante, lo sa bene visto che da 40 anni è sposata con Gianni Muciaccia, originario di Foggia, con alle spalle una carriera da bassista con i Kaos Rock e i New Wave.

«Preparo benissimo la tiella riso, patate e cozze – prosegue, posso tranquillamente ricevere la cittadinanza pugliese». Giovanna Maria Coletti, questo il suo vero nome, oggi sarà in Puglia per il primo dei quattro eventi di punta della 630esima edizione del Carnevale di Putignano. «Revival Party» è il titolo dell’evento, un viaggio attraverso gli Anni ‘70, ‘80 e ‘90 che, dalle 15.30 sul palco dell’Amaro Mediterraneo Stage, vedrà esibirsi, oltre a Jo Squillo, anche Alan Sorrenti e Danny Losito (Double Dee). Tra i tanti ospiti, sabato 17, è prevista anche la coppia Amadeus e Giovanna Civitillo. Jo Squillo ha iniziato la sua carriera artistica con il punk rock (la band tutta al femminile Kandeggina Gang), incidendo dischi sulla mitica etichetta Cramps (Area, Finardi, Camerini…). Poi, si è spostata verso la dance pop ottenendo un forte successo con il brano «Siamo donne», presentato al Festival di Sanremo 1991 insieme a Sabrina Salerno, per poi avviare una carriera nel mondo televisivo fondando il canale satellitare Class TV Moda. Fin dagli inizi della sua carriera, è stata anche attivista per svariate tematiche sociali e civili, tra cui femminismo ed ecologismo.

Jo Squillo dal punk rock ai talent, passando per la moda e la conduzione televisiva. Cos’è rimasto della «ribellione» dei suoi inizi?

«Tutto, ho attraversato la ribellione matura che si è evoluta in forma sempre più creativa e di rinnovamento. Il dovere di noi artisti è di cercare sempre cambiamenti e il pensiero verso il futuro. Con questo slancio, quindi, cerco di fare il percorso di attivazione dell’attivismo, un artista deve mettere in campo sempre delle battaglie o dei pensieri anche nella musica. Non certo la musica leggera e di facile ascolto, ma la leggerezza al servizio di una profondità. Ma anche una forma dirompente di stereotipi che devono portare la donna a un’evoluzione al femminile e una maggiore coscienza del potere che abbiamo nella trasformazione e nel cambiamento. Per quanto mi riguarda la musica e la moda, mi hanno portato a progettare un mondo migliore: bello, solidale, inclusivo e gioioso, cercando il carnevale dentro di noi».

I suoi inizi sono legati al punk eall’etichetta Cramps. Che ricordi ha di quel periodo e di artisti come Demetrio Stratos?

«Demetrio mi dato il coraggio di sperimentare, è stato uno straordinario cantante, profondo e visionario con e senza gli suoi Area. È stato il mio maestro. Proprio quest’anno c’è stata la celebrazione dei 50anni della Cramps, un’etichetta che ha dato la possibilità a giovani e talentuosi musicisti di emergere, fuori dalla discografia stereotipata».

Cosa farà al Carnevale di Putignano?

«Non sarà una visione nostalgica del mio passato artistico, ma una proiezione nel futuro. Quindi proporrò le mie canzoni degli Anni ‘80 e ‘90, riarrangiate in chiave molto più dance. È un periodo che si ha bisogno di gioia».

E Sanremo?

«Ci sarò, ma in un ruolo diverso. Sarò l’inviata del programma di Rai 1 “La volta buona” di Caterina Balivo, e intervisterò tutti i protagonisti del festival».

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