Sabato 06 Settembre 2025 | 23:23

Taranto suona «Cenere» nel mito di Eleonora Duse: Allulli e Ceccarelli sonorizzano il film muto

 
Bianca Chiriatti

Reporter:

Bianca Chiriatti

Taranto suona «Cenere» nel mito di Eleonora Duse: Allulli e Ceccarelli sonorizzano il film muto

Anteprima del Taranto Eco Film Festival il 4 ottobre al Teatro Fusco, prima della rassegna di novembre

Venerdì 27 Settembre 2024, 09:50

Tutto è pronto per il Taranto Eco Film Festival, dal 17 al 21 novembre prossimi, rassegna di cinema internazionale che pone particolare attenzione alle opere di ricerca e di sperimentazione dei nuovi talenti internazionali, con un focus tra l’uomo e l’ambiente. Ma per chi non riesce ad aspettare, il 4 ottobre alle 20.30 al Teatro Comunale Fusco di Taranto è in programma una speciale anteprima chiamata TEFF Sound & Vision, un doppio appuntamento con la sonorizzazione dal vivo del film Cenere (1916), unico in cui appare Eleonora Duse, e la proiezione di di Federico Fellini in versione restaurata, in occasione del centenario dalla nascita di Marcello Mastroianni.

Saranno Marcello Allulli al sax e Giovanni Ceccarelli al pianoforte a sonorizzare dal vivo il film muto, proprio per regalare al pubblico un assaggio del Taranto Eco Film Festival, ideato e organizzato da Ella APS, co-organizzato dal Comune. Entrambi i musicisti hanno un curriculum che li ha portati sui palchi di tutto il mondo: Allulli è uno dei nomi più rilevanti nel panorama jazz, votato dal 2011 al 2018 al Jazzit Award tra i migliori sassofonisti italiani. Ha collaborato, tra gli altri, con Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli, Michel Godard, ed è membro del trio MAT, insieme al chitarrista Francesco Diodati e al batterista Ermanno Baron, con cui ha guadagnato numerosi riconoscimenti. Ceccarelli è partito dalla scena jazz romana, città dove i due si sono conosciuti e hanno cominciato a collaborare, e ha suonato, tra gli altri, con Benny Golson, Enrico Rava, Paolo Fresu. Appassionato e attivo educatore musicale, per quindici anni è stato presidente dell'associazione culturale InJazz, e attualmente insegna al Conservatoire à Rayonnement Régional di Cergy Pontoise, in Francia. «Suoniamo insieme da anni - raccontano Allulli e Ceccarelli alla Gazzetta - è sempre stimolante lavorare con professionisti che prima di tutto sono amici».

Da dove arriva l’idea della sonorizzazione di Cenere?

«Desideravamo fare un lavoro originale, inserire musiche nostre su un film muto. Ci siamo appassionati a Cenere grazie a un’amica, aveva una trama e un profilo stimolante per ispirarci a comporre».

Quanto c’è di predefinito in un esperimento del genere, e quanta improvvisazione?

«Trattandosi di musica che racconta le immagini, sono queste ultime a guidare il tutto, e noi le sosteniamo. Ci sono alcuni temi prestabiliti, e ormai conoscendo il film sappiamo quando verranno suonati. Ma sono presenti anche ampi spazi di libertà. È stato un lavoro lungo, di riflessione: sono quasi vent’anni che ci lavoriamo, abbiamo letto il romanzo di Grazia Deledda da cui è tratto, tra l’altro sappiamo che Eleonora Duse oltre al lavoro da attrice ha anche rimesso mano alla storia e alla sceneggiatura, con tanta attenzione ai dettagli. Addirittura Charlie Chaplin ha definito la Duse la più grande di tutte, entrando in un teatro e rimanendone colpito senza conoscerla».

Un progetto che avete portato in giro per il mondo...

«All’inizio non è stato semplice venderlo, un lento processo che ci ha portato a consolidarlo e a farci viaggiare insieme a lui. Per esempio siamo stati in India due settimane, e se da un lato c’è una certa sorpresa nel sentire sax e pianoforte che si uniscono, un senso di musica quasi esotico, dall’altro abbiamo avuto la percezione di come, specialmente fuori dai nostri confini, si sappia molto poco della Sardegna dell’inizio del ‘900, dove è ambientato il film. Un’Italia rurale, con le donne velate, ben diversa dall’immagine turistica esportata oggi. C’è una scena splendida con un frantoio e le olive schiacciate da macine di pietra che è quasi un documento storico. Poi a noi piace stimolare la curiosità dell’ascoltatore, ci fermiamo sempre a chiacchierare con il pubblico, tastare le sensazioni. Tanto che ci piacerebbe poterlo portare nelle scuole, creare delle masterclass con i ragazzi e addirittura spingerli a sperimentare»

Entrambi lavorate molto con i giovani, in che modo un’iniziativa simile può «educarli» all’ascolto della musica?

«Oggi è tutto legato alle immagini, è difficile concentrarsi sulla purezza del suono. Un tempo nei cinema muti c’era un pianista che dal vivo accompagnava: ecco a noi piacerebbe prendere per mano i più giovani, accompagnarli nel superare lo scoglio del vecchio film in bianco e nero, mostrando l’emozione di un’immagine lenta, commentata dalla musica. Non esiste solo la velocità, la modernità, a volte è bello anche soffermarsi, e i ragazzi che lo hanno visto sono rimasti entusiasti da Cenere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)