«Io accolgo: conoscere, costruire e preservare». Sono i temi su cui si concentra la XV edizione della Festa dei Popoli che, anche in quest’anno decisamente particolare, si terrà da stasera, venerdì 11, a domenica 13 al parco Giacomo Princigalli a Bari (info: 328.762.82.42). Organizzata dal Centro interculturale Abusuan e diretta da Koblan Amissah, la manifestazione si avvale del patrocinio del comune di Bari (assessorati alla Cultura, Welfare e Istruzione) e della collaborazione dei Missionari comboniani e coinvolge numerose comunità straniere, associazioni, cooperative, Ong, gruppi del mondo clericale e sindacale.
Durante la tre giorni sono previsti incontri, musica, danza, esposizioni, attività sportive, ma anche giochi e animazioni per bambini, canti, musica, artigianato, gastronomia, video, teatro, arte e cultura.
«Quest’anno avremmo potuto far saltare l’appuntamento – commenta Koblan -, ma abbiamo creduto che fosse importante non annullare tutto, cercando di organizzare al meglio la manifestazione, con l’intento di poter far vivere qualche ora spensierata in questo momento difficile per la nostra terra. Ci ritroveremo, quindi, a Parco Princigalli nel rispetto di tutte le disposizioni preventive di contrasto al Covid-19, tre giorni dedicati a tante iniziative e ai sapori e ai colori di altri mondi e con l’auspicio di poter vivere tranquillamente in una società multietnica». Ma veniamo ai contenuti dell’edizione 2020 partendo propri da «Io accolgo», slogan che richiama la campagna nazionale nata nel 2019 su iniziativa di un ampio fronte di organizzazioni della società civile, enti e sindacati, per dare una risposta forte e unitaria alle politiche sempre più restrittive adottate dal Governo e dal Parlamento italiano nei confronti dei richiedenti asilo e dei migranti. I tre temi sui quali è incentrata la Festa sono: conoscere, custodire e preservare. Ma la Festa non è solo un evento che si svolge nell’arco di una sera, ma una vera e propria esperienza continuativa di comunità che attualmente coinvolge più di 220 persone, 25 associazioni e 35 comunità internazionali presenti sul territorio.
Come sempre un ruolo importante è riservato alla musica: tanti concerti nella tre giorni con in scena: Camilla, Bande Rumorose Border Society, Bolly Wood, Perla, Associazione Shiva Musics, Naim Abid, Ensemble Piccinni, Bread & Pussy, 100 Bassi, Ensemble Piccinni con Luigi Morleo e Storie del Vecchio Sud. Gli spettacoli di danza, invece, vedranno impegnati: ArtIdea Cultura, Askara, Bollywood Bari, Samira Oriental Accademy, Jasmine Mariapia Mininni e Dusica Mirkovic. Atteso il concerto di Naim Abid, cantante di origine persiana che si esibirà nella serata finale della Fasta. Naim, con all’attivo tour a New York e ripetuti sold-out al Blue Note Milano, porterà sul palco alcuni brani dal suo disco «Libero», i cui testi sono tratti dagli scritti Bahà’ì. Il pubblico sarà chiamato a cantare e partecipare. L’edizione 2020 è organizzata anche in coerenza con il Migranti Music Manifesto, a cui ha aderito Abusuan oltre ad associazioni ed organizzazioni civiche di Francia, Belgio, Germania e Grecia.