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L'INTERVISTA
NICOLA MORISCO
12 Agosto 2020
Con 52 anni alle spalle, l’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari continua nella sua attività concertistica. Da giugno infatti, dopo la parziale apertura, l’Orchestra ha ripreso una programmazione limitata proponendo un calendario variegato che, grazie alla poliedricità dei musicisti, riesce a spaziare con efficacia e bravura tra il repertorio classico-sinfonico e il pop d’autore.
Prova lampante è l’omaggio dedicato a due mostri sacri della musica pop italiana come Lucio Battisti e Mina, che ha ottenuto un ottimo successo di pubblico tanto da essere richiesto in diverse città dell’area metropolitana di Bari. Il prossimo appuntamento dedicato a Lucio e Mina è previsto per mercoledì 26 alle 21 a Parco 2 Giugno, giorno in cui l’Amministrazione comunale riaprirà il Parco. Ma si è distinta anche nel periodo di chiusura rendendosi protagonista con successo in tutta Italia di alcuni straordinari live sul Web. È il direttore artistico Marco Renzi, a parlarci del periodo di quarantena vissuto dall’Orchestra.
«La nostra è stata la prima orchestra italiana ad applicare in modo rigoroso lo smart working, studiando e preparando i repertori futuri da casa. In questo periodo però, abbiamo realizzato quattro eventi suonati a distanza presentati da Katia Ricciarelli, Maria Grazia Cucinotta, Al Bano e Bruno Vespa, in collaborazione con l’Ordine nazionale dei Medici presieduto dal dottor Filippo Anelli. Questi eventi hanno ottenuto un grande successo nazionale, registrando migliaia di visualizzazioni e ottenendo una notevole visibilità mediatica su tutto il territorio nazionale dell’Orchestra».
Poi, è arrivata la ripresa dell’attività, come vi siete orientati?
«Anche qui, l’Orchestra Sinfonica è stata una delle prime nel Paese a riprendere le attività concertistiche. Il primo concerto lo abbiamo eseguito lo scorso 17 giugno, ovviamente rispettando tutte le misure sanitarie e con una formazione ridotta, l’abbiamo realizzato all’interno dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, alla presenza di tutti di tutti i medici e infermieri impegnati in prima linea sulla vicenda Covid, ma anche di malati che potevano farlo. È stato un momento molto toccante non solo per chi ascoltava, a anche per chi la eseguiva».
La programmazione concertistica era prevista o è stata composta in questo periodo?
«Alcuni concerti erano previsti, perché contemplavano un organico essenziale richiesto dalle misure anti-Covid, altri li abbiamo dovuti predisporre in funzione delle stesse misure, quindi qualche cambiamento è stato fatto. Dopo il concerto del 26, ci esibiremo ad Alberobello con un live inedito dal titolo «Prime donne», con protagoniste la direttrice pugliese Danila Grassi, l’arpista Claudia Lucia Lamanna e il soprano Paola Leoci. Il repertorio sarà, ovviamente, tutto al femminile. In autunno ci saranno molti altri concerti fruibili da tutti, ma al momento non abbiamo una sede fissa né per le prove né per i concerti. Per questo motivo la consigliera Francesco Pietroforte, nuova figura istituzionale recentemente designata dal sindaco Antonio Decaro con delega alla cultura e all’Orchestra, si sta impegnando per risolvere questi problemi e, quindi, mettere nelle migliori condizioni i professori per svolgere il lavoro con più dignità ma, anche per una migliore fruibilità dei nostri ascoltatori».
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