Il pugliese Gio Evan a Sanremo 2021: «La musica ha un potere terapeutico»
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Nicola Morisco
08 Luglio 2020
Niccolò Fabi apre il Locus Festival 2020 limited edition, con un concerto speciale ed esclusivo per il festival di Locorotondo. Il live del 52enne cantautore romano insieme a tutto il programma saranno presentati domani, giovedì, alle 12 in una speciale conferenza stampa online aperta al pubblico, che potrà seguirla in diretta sull’App Dice TV e sui canali social del Locus Festival. Fabi doveva essere uno dei big dell’edizione 2020 con una tappa del suo ultimo tour, ma l’emergenza sanitaria ha costretto sia lui che gli organizzatori a rimandare l’evento all’edizione 2021. Con il timido riavvio delle attività live, Bass Culture e Fabi hanno deciso di realizzare questo concerto inedito che, venerdì 7 agosto nella speciale nuova location del Parco Archeologico di Egnazia, aprirà l’edizione ridotta del Locus 2020. Lo stesso luogo ospiterà anche l’evento di sabato 8, mentre fino al 14 agosto il Festival sarà alla Masseria Ferragnano di Locorotondo per poi concludersi al Lido Lullabay. Considerato uno dei cantautori più autorevoli della musica italiana, per il live del Locus Fabi sarà in trio con altri due giovani cantautori romani: l’ottimo chitarrista Roberto Angelini, noto per far parte della band residence di Propaganda Live, il talk show di La7 condotto da Diego «Zoro» Bianchi e il chitarrista e pianista Pier Cortese. Intanto stasera, alle 21.45 sul Lungomare Cristoforo Colombo a Polignano a Mare, Fabi sarà ospite della giornata inaugurale della XIX edizione del Festival Il Libro Possibile. Il cantautore racconterà il suo ultimo disco Tradizione e Tradimento.
Fabi, che progetto ha preparato per l’apertura del Locus?
«Stiamo parlando di un periodo surreale, per cui tutti abbiamo dovuto cambiare i nostri programmi per le nuove condizioni in cui siamo costretti a vivere, anche se lo vivo come uno stimolo per reinventarci. Il tour italiano è stato rimandato all’anno prossimo, così come il tour europeo in trio. A quel punto abbiamo deciso di adattare il live in trio, cercando di capire se c’erano dei luoghi in Italia che potessero ospitare in estate i concerti, il Locus ci ha dato questa possibilità. Inoltre, sono particolarmente contento che gli organizzatori abbiano dato la possibilità a chi aveva comprato i biglietti del live con la band, di entrare gratis a questo che faremo in trio. Un grande gesto».
Che repertorio ha pensato?
«In libertà totale, anche perché è un’occasione talmente speciale e diversa, visto le condizioni e le modalità con le quali ci esibiremo rispettando le misure di sicurezza. Al momento, comunque, posso solo immaginarlo. La scaletta dei brani diventa secondaria perché, negli anni, ho capito che le persone vengono a vedere il concerto per vivere un’atmosfera, ascoltare un linguaggio più che una singola canzone diversa dalle altre».
Che sensazione prova nel suonare in un luogo ricco di storia come il Parco Archeologico di Egnazia?
«Sono più di 20 anni che mi esibisco in Italia, una terra ricca di storia e di personalità. Questa personalità, come nel caso di Egnazia, si fa sentire durante le performance, come se fossero tre componenti: chi suona, chi ascolta e il luogo. Ci sarà una bella atmosfera, con un pubblico che avrà tanta voglia di ascoltare musica dal vivo».
Questa pandemia servirà a rendere visibile i tanti lavoratori dello spettacolo?
«Spero che venga colta questa occasione, anche se la sensazione non è proprio positiva rispetto all’utilizzo della pandemia per mettere a posto certe anomalie. Nel nostro campo c’è stata una grande mobilitazione, speriamo che il Governo ascolti e riconosca una volta per tutte che il comparto di cultura e spettacolo non è solo un fiore all’occhiello, ma è un settore produttivo fondamentale per tutto il Paese».
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