LETTERE ALLA GAZZETTA - Troppo grave per parlarne «una tantum». L'abito talare continua a farla franca sulla perversione del secolo: la pedofilia. Dalla gerarchia ecclesiastica solo e sempre irrisorie «mea culpa». Persino Papa Francesco, convinto abbattitore di atavici dogmi e superate ideologie della Chiesa di Roma, ha rischiato di mettere in dubbio la sua infallibilità pastorale, a causa di questa dissacrante piaga.
Dall'alto dei cieli, nell'aereo che lo riportava nel Regno romano di Pietro, ha chiesto scusa alle giovani vittime cilene con una «errata corrige»: «le prove» richieste istintivamente contro i suoi ministri, diventavano «evidenze». Forse, in questa era di Matrix, è lecito pensare che un minore, anche in certe situazioni, può cautelarsi con un selfie.
Dino Fiume, Monopoli (BA)