Bari, la Polizia locale celebra San Sebastiano: «Un pensiero a chi soffre per il Covid»
Bari, la Polizia Locale celebra San Sebastiano
NEWS DALLE PROVINCE
Taranto, pedopornografia: 45enne trovato in possesso di 13mila «file» proibiti
i più letti
Lettere alla Gazzetta
Federico Longo, Bari
08 Giugno 2017
Gentile Direttore, approfitto della provocazione insita suo ultimo editoriale per rendere pubblico ciò che ho tenuto per me fino a questo momento.
Come già da lei espressamente sottolineato, la legge elettorale non ha nulla a che vedere con il problema della frantumazione dei grandi partiti a cui da almeno venti anni a questa parte è soggetto il Parlamento italiano. E poco ha a che fare anche con la qualità delle leggi che ne vengono fuori che, a giudicare dagli infiniti richiami espressi dalla Corte Costituzionale, è a dir poco scadente.
Detto questo, il problema dell’atomismo parlamentare è stato preso in carico dalle quattro forze politiche madri della nuova legge elettorale. È stato anzi uno dei nodi cruciali del dibattito in Commissione Affari Costituzionali e si è subito risolto con la previsione di liste di “nominati” dalle segreterie di partito. A differenza del sistema tedesco infatti, la nuova legge elettorale prevede che i futuri parlamentari non siano scelti dagli iscritti di ogni partito, ma direttamente dalle loro segreterie. Questo vuol dire che chi sarà in lista in ogni circoscrizione, sarà soppesato non tanto in base alle reali capacità di rappresentare il territorio, quanto al grado di fiducia riposto nel partito e nel suo leader. Peccato però che i leader passano e i partiti pure.
Il M5S, forza politica integralista, ha permesso tutto questo perché il suo statuto, con la previsione delle “parlamentarie” on-line non difetta di rappresentatività tra la popolazione, ma gli altri tre partiti? Ricordo ancora quando era in gioco il futuro dell’Italicum, come l’opinione pubblica italiana fosse scandalizzata dal fatto che - secondo le stime - almeno il 60% dei possibili eletti sarebbero stati nominati. Ora però non si sentono più voci e risuona un silenzio di tomba sia tra le forze politiche che in gran parte dell’opinione pubblica anche se - dati alla mano - stavolta la percentuale di nominati è ben superiore, se non massima.
A proposito della qualità delle leggi che ne vengono fuori, se la premessa di leggi condivise che si avranno con il nuovo sistema elettorale è questa, non oso immaginare il resto.
Federico Longo, Bari
Sottoscrivo. (Gdt)
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su