Aveva già incantato nella scorsa stagione, ed è tornato a farlo in questo nuovo tour 2024, ripartito da Bari: «Billy Elliot» è sempre sinonimo di danza, energia, positività e riscatto, nello spettacolo andato in scena al Teatroteam di Bari in tre serate di grande pubblico, che ha applaudito a lungo tutti i protagonisti. È l’ennesimo musical capolavoro firmato dalla regia di Massimo Romeo Piparo e prodotto da PeepArrow Entertainment, con le coreografie di Roberto Croce e le scenografie di Teresa Caruso, i costumi di Cecilia Betona, le luci di Daniele Ceprani e il suono di Stefano Gorini.
L'amatissimo piccolo danzatore, che ha commosso milioni di persone in tutto il mondo nel celebre film di Stephen Daldry del 2000 (scritto da Lee Hall), è interpretato dalla freschezza e bravura di Emiliano Fiasco, oltre che impreziosito da una coppia d’assi: Giulio Scarpati, nei panni di Jackie Elliot (il padre di Billy) e Rossella Brescia in quelli di Mrs. Wilkinson, la maestra di danza che saprà trasmettere all’adolescente la forza per andare avanti e il coraggio di crederci sempre, nonostante le difficoltà iniziali e i primi insuccessi.
Il risultato è sempre di grande impatto visivo. La storia è una delle più note e amate del cinema europeo: nell'Inghilterra un po' bigotta, targata Thatcher anni ‘80 (quella delle miniere che chiudono e dei lavoratori in sciopero), Billy scopre il proprio grande talento e amore per la danza, ma deve fare i conti con un padre e un fratello che lo vorrebbero pugile. L'amore, la passione e la voglia di farcela, però, trionfano, così come l’amicizia con un suo coetaneo riesce a far superare ogni discriminazione sessuale. Se le bellissime scene semoventi permettono allo sviluppo narrativo della storia un brio e un ritmo travolgente, le ricostruzioni ambientali, i colori e i frequenti «passaggi» temporali disegnano una confezione perfetta per questo spettacolo.
A ciò va aggiunto il cast eccellente di 30 artisti, in un lavoro che rapisce anche per le musiche pluripremiate di Elton John, scritte appositamente per la prima edizione del musical inglese (2005).
Due sequenze su tutte sono tra le più belle in assoluto: il ballo nella sala degli specchi con un maestro danzatore, con la musica de «Il Lago dei cigni» di Ciajkovskij, e la coreografia che chiude il primo atto, sotto la pioggia e piena di «rabbia» per Billy, dovuta alle prime liti familiari. E se bravissimo è anche l’amico coetaneo di Billy (Francesco Perlamagna), è notevole l'affiatamento corale di tutti gli altri attori, con le punte rappresentate da Giulio Scarpati e il cambio di tono che dà al suo personaggio (dal perennemente irascibile a padre premuroso), e Rossella Brescia, una Mrs. Wilkinson rassicurante, bonaria, decisa e determinata.
Ci si commuove come nel film, ma si apprezzano anche le “virate” strategiche qua e là del testo, a cui non manca una discreta ironia e l'approfondimento dei temi principali, dalla mancanza del lavoro, alla lotta per i propri diritti, sino al conseguimento dei propri sogni. Il finale è un trionfo, con l'auspicio che il piccolo Billy, dentro di ognuno di noi, non smetta mai di danzare.