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La via Appia è da secoli patrimonio universale

 
Liborio Conca

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La via Appia è da secoli patrimonio universale

Correva l’anno 312 avanti Cristo quando i lavori iniziarono, per volere del console Appio Claudio. La strada partiva dalla Porta Capena, non distante dall’attuale piazzale Numa Pompilio, il secondo re di Roma

Mercoledì 19 Ottobre 2022, 10:12

Qualche giorno fa ho letto una notizia che mi ha abbastanza allietato (a volte capita, persino in questo periodo): «Avviato l’iter per candidare l’Appia Antica nella lista del Patrimonio mondiale Unesco». E però oltre alla letizia, diciamo in contemporanea alla letizia, ho pensato anche: «Ma come? Cioè, com’è possibile che non lo fosse già?».
La cara vecchia regina viarum, l’arteria che fin dal secondo secolo avanti Cristo portava da Roma a Brindisi e da lì verso il mare d’Oriente, il percorso costellato di monumenti e paesaggi che hanno incantato viaggiatori di ogni epoca… la strada che secondo la leggenda vide la crocifissione di Spartaco su ordine di Crasso, e che più tardi venne usata dai crociati diretti verso il sogno disperato della riconquista di Gerusalemme… D’accordo, come si suol dire in questi casi, meglio tardi che mai.
Del resto, presentare una domanda ufficiale che riguardasse l’intero tracciato dell’Appia non era facilissimo, specialmente in un Paese frammentato com’è tra regioni, enti, amici degli enti, ex-province, sovrintendenze e sottintendenze, uffici, distretti, comunità montane eccetera eccetera. Basta pensare che il progetto, coordinato dal Ministero della Cultura, ha coinvolto «28 uffici del Ministero, 4 regioni, 13 città metropolitane e province, 74 comuni, 14 parchi, 25 università, oltre a numerosissime rappresentanze delle comunità territoriali», come recita il comunicato che presenta l’iniziativa.
Correva l’anno 312 avanti Cristo quando i lavori iniziarono, per volere del console Appio Claudio. La strada partiva dalla Porta Capena, non distante dall’attuale piazzale Numa Pompilio, il secondo re di Roma; proprio dove sorge quella che fu la maestosa villa – oggi museo – di un altro re di Roma, Alberto Sordi (si racconta che per acquistarla la spuntò su Vittorio De Sica). Da lì, la via proseguì come un work in progress on the road passando lungo il sito dove adesso si distende il bellissimo parco archeologico che ricade tra Roma, Ciampino e Marino, con una concentrazione di luoghi di interesse unica, dal mausoleo di Cecilia Metella fino al tumulo dei Curiazi: quindi in Campania, per città come le attuali Santa Maria Capua Vetere e Mondragone; e dopo, via via che la conquista romana progrediva a sud, Benevento, la lucana Venosa, le pugliesi Gravina, Oria e infine Brindisi, dove l’Appia giunse nel 240 avanti Cristo.
Qui, nel porto, ci sono le due colonne che secondo la tradizione segnano l’ultimo respiro della strada, dopo oltre seicento chilometri. Per giusta completezza, la proposta all’Unesco comprende anche la «diramazione» dell’Appia Traiana, il tratto voluto dall’imperatore Traiano per rendere più agevole il percorso da Benevento a Brindisi passando per l’entroterra foggiano, Canosa, Bari ed Egnazia.

E così, pur accettando la consueta enfasi che si cela dietro iniziative come queste, per una volta è vero che questo sito potrebbe «rappresentare un progetto di valorizzazione e di sviluppo territoriale in chiave culturale per molte aree interne d’Italia», e in particolare del Mezzogiorno. Certo, bisognerebbe che parole come «inclusività», «sostenibilità», «ecosistemi» venissero riempite di contenuti oltre che di finanziamenti, per una tutela del paesaggio che sia fatta di sostanza, di lotta alle distruzioni perpetrate per troppo tempo sui territori attraversati dall’Appia Antica. Non solo turismo e percorsi archeologici, insomma, ma anche difesa dell’ambiente e rigenerazione: solo ricorrendo a questi principi la regina viarum potrà tornare a risplendere.

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Liborio Conca

Roma, Sud

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La Puglia è uno stato d'animo. La si ritrova ovunque anche nella Capitale: ed ecco che tra ulivi sempiterni e luoghi del cuore si possono scovare angoli pugliesi anche a Roma.

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