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Quando l’adolescenza diventa “adultità” irresponsabile

 
Emanuela Megli

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Emanuela Megli

Quando l’adolescenza diventa “adultità” irresponsabile

Sembrano già adulti, si atteggiano a grandi, ma sono ancora bambini, adolescenti

Mercoledì 09 Agosto 2023, 12:30

Sembrano già adulti, si atteggiano a grandi, ma sono ancora bambini, adolescenti.
Scimmiottano i genitori e il mondo degli adulti, estremizzando ed enfatizzando comportamenti snob, ostentando indipendenza e autonomia, fino ad assumere forme di presunzione ed arroganza persino con i propri genitori e le vecchie generazioni.
Chi sono?

Si definiscono ironicamente baby teenagers, hanno tra i 10 e i 14 anni, girano per i centri estivi di villaggi e case al mare di zone chic con mini auto elettriche, scooters, cellulari di ultime generazioni e tanti soldi in tasca, abbigliamento e linguaggio del corpo da adulti scafati, che hanno vissuto, frasi fatte e sguardo sfacciato, come di chi sa già ed è pronto a tutto.

Non c’entra l’essere zoomers o boomers (modi di definire chi è alla vecchia maniera e la generazione zeta o x). Sono ragazzi che indirettamente chiedono aiuto e non sanno come altro esprimerlo. Si tratta secondo la psicologia sociale di “adultità’”, cioè dell’adozione di comportamenti devianti di ragazzi che esclusi o non compresi dal gruppo dei pari che  si alleano con altri coetanei simili mettendo in atto comportamenti devianti e a rischio.
Spesso infatti questa anticipazione di comportamenti adulti da immaturi, si associa a trasgressione con uso di codici aggressivi verbali e fisici, comportamenti illeciti o violenti, che a livello più profondo, cercano un modo di affermare la propria identità, manifestandola con eccessi per ottenere visibilità sociale e riconoscimento, integrandosi con un gruppo negativo.
Come gestirli?

Ogni manifestazione disfunzionale è un’implicita richiesta di aiuto, anche se celata da assenza di bisogni o dal rifiuto di una relazione più intima e di manifestazioni d’amore.
È importante farsi aiutare da esperti di relazioni genitori-figli, ma soprattutto esserci, ritornare alla presenza di qualità nella vita dei figli, anche se è l’età del desiderio di indipendenza. Ci sono diversi modi per esserci, per accompagnarli nel processo di debutto nella realtà diventando grandi davvero. Serve cominciare a costruire alleanza, ma non totale appoggio anche delle libertà in assenza di responsabilità e maturità. Serve contenimento delle loro esuberanze, anche prendendo in carico le loro sofferenze ed esigenze, evitando di fornire mezzi per l’indipendenza se non partecipano attivamente al loro processo di crescita per conseguirla. Confrontarsi sui valori condivisi e sui comportamenti messi in atto, verificando che si ispirino a quei valori. Serve dare fiducia e al contempo chiedere di rispondere con coerenza al valore della stessa, individuando le reciproche aspettative.
Serve divertirsi insieme, mettersi in discussione e procedere con chiarezza sulle regole manifestando vicinanza, sostegno e riconoscimento della loro alterità. Sebbene l’adolescenza sia un momento di conquista di libertà e indipendenza infatti, essi necessitano di rafforzare il riferimento ai modelli e di apprendere che ad ogni azione corrisponde una conseguenza e aiutarli a farsi carico quindi della responsabilità della loro libertà.
Può darsi che i ragazzi che manifestano “adultità” oltre ad essere scartati da altri coetanei, non abbiano trovato braccia forti ad accogliere quelle frustrazioni e sguardi capaci di con-dividere emozioni, rabbia e lacrime. Che siano stati trascurati o lasciati a sé stessi troppo presto, figli di una generazione che forse non ha ancora appreso come concedersi libertà con responsabilità. E recuperare una relazione funzionale è spesso troppo tardi. Ma con impegno e dedizione e soprattutto con la ricerca dell’approccio più adatto per ciascun caso specifico, si può correre ai ripari, aiutando questi ragazzi preadolescenti e adolescenti a vivere la propria età serenamente in armonia con lo sviluppo biologico e psicologico.

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Emanuela Megli

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Biografia:

Un blog per saperne di più sul “SAPER VIVERE” di ogni giorno e sul decidere come comportarci, facendo chiarezza sulle parole e sui fatti, potendo avere un punto di vista utile per avere sempre più un’opinione personale su lavoro, scuola e famiglia. Ecco una serie di strumenti per poter comprendere gli eventi della vita e saperli gestire al meglio. Tutto questo è Agil@mente. A cura di Emanuela Megli, donna e due volte mamma, imprenditrice, Formatrice Coach di Soft Skills e scrittrice.

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