Come ci prepariamo a vivere questo Natale? Possiamo viverlo come un’esperienza ciclica e ripetitiva, come un impegno faticoso, per l’approssimarsi di viaggi di rientro a casa dai parenti, per le cene o per i regali a cui pensare e da realizzare. O peggio possiamo concentrarci sullo scarso tempo che rimane prima delle lunghe festività, per raggiungere obiettivi di lavoro prima delle scadenze.
Il Natale, però per alcuni è anche assenza di famiglia, solitudine interiore ed esteriore, scarsità di disponibilità economica per festeggiamenti e cenoni, per altri è acuirsi di contrasti e conflitti, che durante le occasioni di vicinanza con i parenti, si fanno più presenti ed evidenti. A qualcuno mette malinconia, ad altri angoscia e ansia; per altri ancora, è esperienza indifferente, o occasione di svago e divertimento. Una cosa è certa: il Natale e le festività ad esso collegate, possono essere un’occasione per ridare senso e significato alla propria esistenza.
A partire dal messaggio religioso e spirituale che esso porta con sé, la nascita di un uomo Dio che ha offerto un messaggio di cambiamento e di nuova speranza, il Natale è un tempo di rinnovata fiducia, a partire da sé stessi. Può accompagnarci a riflettere e a fare scelte orientate al bene e non solo a stare bene e, a stare bene con gli altri, soprattutto con le persone a noi più vicine, fino a coloro che possono godere del calore di una presenza viva. Può significare nascita di valori riscelti e adottati in modo autentico e genuino, per un bene più grande.
È l’occasione, dunque, per accendere luci di Natale anche nel nostro cuore, di scaldare l’anima, di accogliere nel dialogo autentico le persone e la dimensione spirituale dell’esistenza. Amarsi è un incontro di anime, prima di tutto. Scoprirsi nella lentezza e senza secondi fini, per riconoscere la bellezza del dono che ognuno di noi rappresenta nella dinamica della relazione.
E diventare più consapevoli che questo dono può essere valorizzato se si pone attenzione e non si dà per scontato. Relazioni rinnovate dallo spirito del Natale, sono tutti quegli incontri in cui facciamo spazio dentro di noi e restiamo in ascolto senza pregiudizi e preconcetti. Potrà per alcuni portare alla gioia della reciprocità e ad altri all’esperienza del donarsi incondizionato, sperimentando nella libertà, anche il dolore del limite e della non risposta. In ogni caso, si potrà decidere di tenere accese le proprie luci, per scaldare e per illuminare, per essere casa di chi in un modo o nell’altro vive le proprie ombre e difficoltà. Creare, dunque, relazioni trasformative per un nuovo senso di comunità a cui si anela, spesso inavvertitamente e, che può realizzarsi a partire da sé stessi, facendosi doni d’amore e di accoglienza gli uni degli altri. E per questo tipo di Natale non serve altro.
