Un mondo a parte, un mondo che non c’è più. Ora si può solo raccontare, con tutti gli accenti e le coloriture del caso: Forte dei Marmi tra la fine dell’Ottocento ed il Novecento è stato davvero il centro di un’aristocrazia cosmopolita, di artisti e letterati che fecero di questo «salotto sul mare» il proprio buen retiro.
Erano tempi in cui negli alberghi del posto arrivavano prima i bauli di contesse e marchesine. Protetti da cameriere fidate che avevano il compito di sistemare tutto nella camera d’albergo dell’aristocatica padrona affinché al suo arrivo potesse trovare tutto in ordine.
Le passeggiate in spiaggia si facevano in tenute da bagno castigatissime e ci si riparava dal sole con ombrellini bordati di merletto. I tempi erano dilatati, i dibattiti si incentravano sull’insostenibile presenza del «terzo stato», si facevano appunti elegantemente velati sulla scarsa educazione del nuovo cotè emergente. E di fronte all’ingresso di quella borghesia imprenditoriale che si faceva prorompente, l’ossessione dei più era chiedere in direzione: «Ma costui, sapete dirmi, come nasce?».
Eppure negli stessi anni, sarà proprio Forte dei Marmi a segnare lo sviluppo del moderno turismo balneare.
«Si era proprio il salotto sul mare - racconta Paolo Corchia, proprietario di quell’Hotel President, perla della costa versiliana, che è stato ed è storico rifugio di personalità della cultura, dell’aristocrazia, dello sport e della politica italiana e non -. Qui ha preso il via uno sviluppo straordinario che ha fatto di un piccolo centro di pescatori quale era il Forte, una delle più importanti destinazioni a livello internazionale».
Il President si inserisce in questa storia a partire dagli anni Sessanta. «Io facevo tutt’altro, ero insegnante e così anche mia moglie. Mio suocero, proprietario di una delle più grandi società di cave di marmo, mi propose di dedicarmi all’hotel. Cosi ho scoperto che il nostro è un mestiere unico. Avevamo qui moltissimi artisti – continua Corchia - tra cui lo scultore Francesco Messina. Anche il premio nobel Eugenio Montale era sempre al President: ricordo che si metteva a cantare le romanze seduto sul muretto dell’hotel insieme al nostro facchino».
In quel periodo soggiornavano qui la duchessa Visconti, i marchesi Brivio Sforza, il conte Mansi, il conte di Venezia.
«Un giorno il conte Mazzucchelli mi chiese dove fossi stato – racconta Corchia -. Risposi che ero stato alle Maldive. Lui mi disse secco: “Ma Paolo io ci sono stato nel 1936 con un cargo inglese proveniente da Madras. Non c’è proprio niente da vedere lì credimi!”».
Grande mobilitazione poi quando arrivava l’Infanta di Spagna. Il tema di discussione tra gli ospiti presenti era sapere se fosse obbligatorio di fronte a sua altezza reale fare lo «scapuzzo», inchino leggero, o genuflettersi.
Al President trascorse le ultime estati della sua vita il francesista Giovanni Macchia, sposato D’Urso, quindi legato da amicizia agli Agnelli.
«Durante un soggiorno da noi di Mario D’Urso – racconta ancora Corchia - il mio portiere mi disse: “C’è uno al telefono che dice di essere Gianni Agnelli”. Gli risposi: passi subito la chiamata! Poveretto non si capacitava».
Certo sono cambiati i tempi. Oggi nell’hotel atletiche figure con costume bagnato girano a torso nudo.
È nuovo lo scenario, ma il luogo resta “cool”.
Il primato è passato allo sport: dal presidente della Juventus Boniperti al compianto Paolo Rossi, a tanti “campioni del mondo Italia ‘82”, sono stati in molti a frequentarlo. La volta che Totti si fece vedere al President, fuori fu subito ressa.
«Io sono in hotel 10 ore al giorno – conclude Paolo Corchia –. Il mio pensiero è che l’albergo sei tu, non devi avere altro nella testa«.
Mentre il segreto di Forte dei Marmi è forse tutto nel motto dei vecchi bagnini: «I signori ‘un si disturbino».

Erano tempi in cui negli alberghi del posto arrivavano prima i bauli di contesse e marchesine. Protetti da cameriere fidate che avevano il compito di sistemare tutto nella camera d’albergo dell’aristocatica padrona affinché al suo arrivo potesse trovare tutto in ordine
Venerdì 25 Novembre 2022, 10:12
Biografia:
Quante storie si nascondono nelle mura di un hotel. Il diario di bordo scritto da Barbara Bonura negli alberghi più belli e suggestivi dello Stivale.
Barbara Bonura
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