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Percorso sensoriale in Costiera Amalfitana

 
Barbara Bonura

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Percorso sensoriale in Costiera Amalfitana

... E ancora più intensa si farà l’esperienza sensoriale nel percorso all’interno della cucina, possibile fino a mezzogiorno, dove si può vivere «fisicamente» la colazione...

Venerdì 01 Settembre 2023, 13:15

«Non perdetevi la colazione»... Sarà la suspence a creare curiosità, ma di fronte a questo suggerimento da parte dello staff dell’hotel Borgo Santandrea, per tutti vale la pena svegliarsi anche prima, vestirsi alla svelta e farsi avvolgere dai profumi e dalla fragranza del pane appena fatto, divertirsi a vedere come ingredienti sanissimi a chilometro zero facciano la differenza nel cuore della Costiera Amalfitana, in quella punta di costa che prende il nome dall’antico villaggio di pescatori, Conca dei Marini. Una zona che si affaccia sull’azzurro infinito, tra Amalfi e Positano.
Ancora più intensa si farà l’esperienza sensoriale nel percorso all’interno della cucina, possibile fino a mezzogiorno, dove si può vivere «fisicamente» la colazione.
È una scelta che fa la differenza: consentire ad un turismo alto spendente fatto di americani, canadesi ed australiani il libero accesso negli spazi cult della grande cucina italiana è qualcosa che resta nel cuore. Produce affezione e tanta voglia di tornare. Forse è proprio questo uno degli obiettivi della nuova proprietà dell’hotel Borgo Santandrea, oggi ribattezzato così dalla famiglia De Siano e dal co-proprietario e general manager Maurizio Orlacchio, dopo aver rilevato lo storico Grand Hotel «Il Saraceno» di Amalfi. A cedere questo gioiello, gli eredi dell’imprenditore Dino Celentano, proprio quel dirigente del Calcio Napoli che nel 1984 portò Diego Armando Maradona dal Barcellona alla squadra partenopea.
Un soft opening nel luglio 2021. Poi l’apertura ufficiale nell’aprile del 2022, dopo anni di lavori estremamente curati. E già oggi Borgo Santandrea fa parlare di sé.

«La struttura è stata rivoluzionata – racconta Maurizio Orlacchio – Sin dai primi sopralluoghi con lo staff degli architetti, la nostra idea era chiara: realizzare un prodotto che desse più l’idea della casa di lusso amalfitana piuttosto che quella del classico hotel. In questa ottica rientra anche il modo in cui si fa vivere la struttura ai nostri clienti – prosegue Orlacchio – Noi non abbiamo buffet a colazione, proprio per creare quel contatto tra chef e cliente, così curioso dei segreti della cucina italiana. Volevamo che l’ospite si sentisse, come si dice, a casa lontano da casa, provando esperienze dirette. Quando arrivano i nostri clienti, li facciamo girare per la struttura e gli facciamo vedere il “back of the house”, tutto ciò che succede dietro le quinte. Abbiamo rispettato le tradizioni nello stesso tempo rinnovandoci e mantenendo un concept anni Cinquanta. Non dimentichiamo che sin dagli anni Sessanta questi erano i luoghi in cui, tra Costiera e Capri, soggiornava il jet set internazionale. Qui era la villa di Mario d’Urso e di Susanna Angelli, a poca distanza vi era la villa di Carlo Ponti e Sofia Loren, qui passavano divi di Hollywood e leader politici ed imprenditori di ogni dove».

«Abbiamo trenta camere e 19 suite, otto delle quali con piscina privata. Trentacinque tipologie diverse di maioliche vietresi fatte a mano per diversificare gli ambienti. Abbiamo voluto lavorare con gli artigiani locali piuttosto che affidarci alle aziende standard del settore. Quest’anno è stata dura per i nostri concittadini – conclude Orlacchio – Il costo della vita non ha aiutato. Ma già si stanno intravedendo numeri diversi per settembre». Forse è il vento che cambia...

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Barbara Bonura

Albergo Italia

Biografia:

Quante storie si nascondono nelle mura di un hotel. Il diario di bordo scritto da Barbara Bonura negli alberghi più belli e suggestivi dello Stivale.

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