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Asya Argentieri
19 Ottobre 2018
La Portulaca oleacera, o semplicemente Portulaca, è una pianta infestante presente quasi in tutte le regioni italiane dal centro Italia verso il meridione. Essa appartiene alla famiglia delle Portulacee, e negli ultimi anni ha ricevuto molti apprezzamenti grazie alle numerose proprietà benefiche conosciute già ai tempi dell’antico Egitto, uno tra i primi ad utilizzarla a scopo benefico.
L’etimologia del nome Portula (piccola porta) fu attribuita a questa pianta da Linneo mentre Oleacera che deriva dal Latino oleraceus (pianta coltivata) le fu attribuita per l’utilizzo commestibile per cui veniva coltivata. Porcellana deriva invece dal fatto che i maiali sono ghiotti di questa pianta. Si presenta come una pianta strisciante dai fusti violacei o rossastri e carnosi, foglie opposte carnose ed ovali. I fiori sono gialli, poco appariscenti e di breve durata (a seconda delle specie, alcune infatti vengono coltivate a scopo ornamentale).
La Portulaca presenta proprietà diuretiche, depurative, dissetanti e anti-diabetiche. è famosa nella medicina popolare per il trattamento contro la diarrea ed il vomito, in caso di enterite acuta, di emorroidi e di emorragie post-parto. Ma contemporaneamente è divenuta famosa grazie alla presenza di acidi grassi polinsaturi omega 3, che essendo i grassi considerati buoni, aiutano a prevenire alcune malattie cardiovascolari. Elenchiamo qui i suoi nutrienti più importanti:
mucillagini;
proteine,
carboidrati;
sali minerali (fosforo, ferro, magnesio, calcio, potassio, zinco, folati, sodio, rame, selenio e manganese);
vitamina A, B1, B2, B3, C ed E;
Omega3;
acido α-linolenico;
glutatione;
betalaina.
L’infuso è ideale per favorire la diuresi e la depurazione, ma anche per far scendere la febbre e contro le infiammazioni. In insalata è ottima contro diabete, colesterolo, per proteggere il cuore e rafforzare le difese immunitarie. I cataplasmi con le foglie sono ideali da applicare in caso di acne, eczemi e punture d’insetto.
La Portulaca viene utilizzata anche in cucina, soprattutto per condire le insalate, per le minestre, può essere mangiata cruda, è molto saporita anche in un semplice piatto di pasta, ed è molto buona anche in una semplice frittata. Questa pianta però presenta anche delle controindicazioni, soprattutto per chi soffre di calcoli renali è preferibile non abusarne a causa dell’elevata presenza di ossalati.
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