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I riti della Settimana Santa a Taranto: ecco il suono del troccolante alla mezzanotte

 
Redazione online

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Particolarmente delicato è il momento in cui il simulacro viene fatto scendere lungo la ripida scalinata di San Domenico, sorretto a mano da un gruppo di confratelli ed assistenti

Venerdì 15 Aprile 2022, 00:10

00:28

TARANTO - Dopo i “sepolcri”, l’altro grande appuntamento di Taranto è l’uscita della processione dell’Addolorata dalla chiesa di San Domenico in città vecchia. Prima dell’uscita, sulla loggia del tempio che dà sulla scalinata, davanti alla statua della Madonna, intorno alle 23.50 l’arcivescovo Santoro tiene il suo discorso e allo scoccare della mezzanotte, come mostrano le immagini, si avvia la processione. Particolarmente delicato è il momento in cui il simulacro viene fatto scendere lungo la ripida scalinata di San Domenico, sorretto a mano da un gruppo di confratelli ed assistenti.

La processione dell’Addolorata è aperta dal “troccolante”. Incappucciato, con due piccoli fori per vedere la strada, è vestito di camice bianco e di “mozzetta” nera (una specie di mantella, ma abbottonata).

Il “troccolante”, quando non suona la banda, agita con una mano la “troccola”. È uno strumento di legno e maniglie metalliche dal suono caratteristico.

Il “troccolante” è seguito dalla croce dei Misteri e da 15 poste di confratelli, tutti incappucciati e con la corona di spine sul capo.

Precedono la statua dell’Addolorata, vestita di nero e col cuore trafitto in una mano e il fazzoletto nell’altra. Una folla imponente attende l’uscita dell’Addolorata e si raccoglie, assiepata, sia lungo il pendio San Domenico sino a piazza Fontana, che nello slargo di via San Pietro Imperiale davanti al tempio.

I confratelli dell’Addolorata calzano tutti scarpe nere (a differenza di quelli del Carmine che invece partecipano scalzi ai riti), eccetto i tre portatori della croce, detti “crociferi”.

Questi ultimi sono scalzi, incappucciati anch’essi e indossano solo il camice bianco senza la “mozzetta” nera. I “crociferi” intervallano le “poste”.

Nella processione anche due bambini, non incappucciati e vestiti del solo camice, portatori delle cosiddette “pesare” che tengono appese al collo. Simboleggiano due pietre che tengono impresse la croce. La processione dell’Addolorata attraversa lentamente la città vecchia e si dirige verso il centro di Taranto dove arriva intorno alle 6 di domani.

Dopo una sosta di un’ora nell’istituto di suore Maria Immacolata (tra le 8 e le 9), la processione riprende il cammino e rientra in città vecchia. Il ritorno in San Domenico avviene tra le 14 e le 15 di venerdì santo. La processione dura nel complesso 14-15 ore.

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