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Lecce, i bagni cittadini nel degrado totale: la video denuncia di Capoccia (MRS)

 
Redazione online

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«Così la città accoglie i turisti?», accusa il Coordinatore Cittadino di Lecce del Movimento Regione Salento

Martedì 23 Agosto 2022, 17:53

LECCE - I bagni di Lecce versano in uno stato di incuria totale. A denunciarlo è Giancarlo Capoccia, Coordinatore Cittadino di Lecce del Movimento Regione Salento che in una video denuncia mostra la situazione in città: «Il degrado divora Lecce. L’ultima segnalazione rilevata dal coordinamento cittadino del Movimento Regione Salento Lecce arriva dai cittadini leccesi stanchi di vivere in una città nella quale, i pochissimi bagni pubblici, sono in uno stato di degrado degno delle migliori “favelas”», si legge in una nota.

«La situazione di abbandono in cui versano i bagni pubblici in via G. Marconi, in pieno centro, a pochi metri dalla centralissima Piazza Sant’Oronzo, vicinissimi alle civili abitazioni e alle attività commerciali con somministrazione alimenti, è indescrivibile.
Tralasciando lo stato dell’immobile e dell’insegna ossidata dalla ruggine poco visibile appare evidente la presenza di rifiuti abbandonati da settimane (se non da mesi) con pezzi di intonaco caduti e piastrelle divelte e lasciate per terra, e inoltre bottiglie, fazzoletti e sporcizia varia. Ed ancora più grave la presenza di bisogni corporali stagnanti su di un lavabo peraltro sdraicato destinato ai disabili», spiega Capoccia. «Il bagno delle donne è senza porta. Lo scheletro di ciò che dovrebbe essere un asciugamani elettrico fa bella mostra all’ingresso del bagno per uomini. Senza coperchio di protezione, non funzionante e con i fili della 220V (non sappiamo se alimentati) esposti pericolosamente ai fruitori. Di questo è stato prontamente informato a mezzo telefono il Comando di Polizia Locale. Bagni pubblici abbandonati al proprio destino in assenza di controlli e dei necessari interventi di manutenzione. Fantasia e realtà sono in eterno conflitto tra loro: la prima costruisce castelli incantati, la seconda puntualmente li distrugge», conclude la nota.

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