BARI - La campane suonano a festa alle 10.30 in punto. Sul sagrato della Basilica di san Nicola tutto è pronto per la cerimonia di restituzione dei gioielli e della reliquia della Santa Manna rubati nella notte tra il 21 e il 22 marzo scorsi dalla statua del patrono della città. Dinanzi al portale ci sono padri domenicani e i rappresentanti delle istituzioni, sindaco in primis, mentre tutt’intorno, assiepati, centinaia di baresi che hanno voluto dimostrare affetto e legame al santo della pace, verso il quale c’è molto di più della devozione. “Che brutti giorni abbiamo vissuto – commentano alcune donne in silenzio mentre è in corso la cerimonia – sono stata male, malissimo. Non riuscivo a pensare ad altro. Comunque meno male che gli oggetti sono tornati al santo. Suoi sono e suoi devono rimanere”.
In tanti filmano con i loro cellulari scene che resteranno nella storia. Prima di dare inizio alla riconsegna degli oggetti sacri parte un lungo ed interminabile applauso. “Evviva San Nicola, San Nicola è nostro” urla a gran voce una donna, una delle tante che animano Bari vecchia e che ben conosce il legame con il santo della pace, capace di unire Oriente e Occidente. Oggi sui volti dei baresi traspare gioia, soddisfazione e allegria: tutto è bene quel che finisce bene. “Come barese, nato a Bari vecchia, sono molto contento – dice Antonio Secondi - finalmente gli oggetti sacri tornano al loro posto. Quello che è accaduto per me è stato davvero un sacrilegio. Io sono stato malissimo quando ho saputo la notizia che ha fatto il giro del mondo. Io sono un ex emigrato in Germania e quando vivevo in questa piccola città, vicino Stoccarda, sentivo forte la mancanza di San Nicola. Per noi San Nicola è tutto, è il nostro santo. Oggi è davvero una giornata di festa per noi”. I canti sacri risuonano sul sagrato. Sono momenti emozionanti e qualche barese non riesce a nascondere la commozione. “Era ora che tornassero a casa questi oggetti – spiega Giacomo Rana - sono contento, contentissimo. È stata davvero una vigliaccata quella commessa dall’autore del furto. Aveva bisogno di soldi? Avrebbe potuto chiederli ai preti piuttosto che commettere questo gesto così grave. Non doveva farlo. Comunque non pensiamoci più. Godiamoci questo giorno e prepariamoci a vivere la festa di maggio in onore del nostro patrono”.
Grande è la devozione per San Nicola, al punto che qualcuno ha persino deciso di prendersi un giorno di ferie per assistere alla riconsegna degli oggetti. “Sono stati giorni di sofferenza – racconta Paolo Sifanno – io sono disposto a perdonare questo signore che ha compiuto il furto. Del resto stiamo vivendo in un periodo davvero drammatico: la disperazione, spesso, porta a compiere gesti assurdi come questo. Io sono convinto che lui si sia pentito e che, probabilmente, abbia agito solo per disperazione”. E, infine, c’è chi ha deciso di venire da fuori Bari per assistere a questo importante evento. “Sono di Andria e ho deciso di venire a Bari per assistere a questa cerimonia – Carmela La Rosa – è un giorno di grande gioia per me e per la mia famiglia. Compiere un gesto del genere ai santi? È stato davvero brutto”. E infine, il grande momento della deposizione degli oggetti ai piedi della statua del santo. Tanta gioia e commozione mentre qualcuno intona l’intramontabile canto dedicato al santo: “Sanda Nicol va p mar…”