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Bari, recuperata refurtiva di San Nicola: il momento del ritrovamento nelle campagne

 
Redazione online (video Donato Fasano)

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Redazione online (video Donato Fasano)

Gli oggetti sacri sono stati ritrovati sotterrati in una campagna nel quartiere Japigia di Bari, alle spalle del casolare dove si nascondeva anche il presunto ladro

Domenica 27 Marzo 2022, 11:49

19:16

L’oro di San Nicola tornerà presto tra le mani del santo per essere custodito nella Basilica nel cuore di Bari vecchia. Cinque giorni dopo essere stati trafugati, gli oggetti sacri sono stati ritrovati sotterrati in una campagna nel quartiere Japigia di Bari, alle spalle del casolare dove si nascondeva anche il presunto ladro. Colui che secondo i poliziotti e la Procura è l’autore del furto sacrilego, commesso nella notte tra il 21 e il 22 marzo, il 48enne tunisino Farid Hanzouti, è in carcere da giovedì anche se continua a negare. La notizia del furto aveva scosso profondamente la città e anche le comunità ortodosse che vi abitano. Perchè San Nicola, oltre ad essere il patrono dei baresi, è simbolo di unione tra i popoli e religioni. Nelle ultime settimane è stato più volte invocato per la pace in Ucraina e ogni anno le sue reliquie conservate nella basilica sono meta di migliaia di turisti e fedeli russi.

Gli inquirenti ritengono di aver raccolto prove schiaccianti sull'uomo arrestato: fotogrammi della notte del furto all’esterno della Basilica, impronte digitali, denaro e oggetti trovati nel casolare dove si nascondeva e ora anche la refurtiva ritrovata nello stesso luogo. Il caso sembrerebbe chiuso. Eppure c'è un aspetto ancora da chiarire: come mai un parcheggiatore abusivo senza fissa dimora aveva 1.750 euro in contanti. Se al momento del ritrovamento delle banconote, lo stesso giorno in cui il 48enne è stato fermato, l’ipotesi era che si trattasse del provento della vendita degli oggetti sacri, con il loro ritrovamento il sospetto è che quei soldi costituissero l'acconto di un furto fatto su commissione. Le indagini, quindi, continuano e si concentreranno ora sul telefono del presunto ladro. Seguendo le celle agganciate nelle ore successive al furto dal cellulare del 48enne, gli investigatori sono arrivati al luogo dove era nascosta la refurtiva. E potrebbero essere gli ulteriori accertamenti sui tabulati a condurli all’eventuale mandante del colpo.

Quel che conta, per il momento, è che sono ormai al sicuro quegli oggetti così identitari non soltanto del santo di Myra patrono di Bari ma della stessa città, l’anello di oro sfilato dal dito della statua, e soprattutto l’evangeliario con le tre sfere in argento, che è stato rinvenuto leggermente danneggiato, oltre al medaglione contenente una fiala della sacra manna. Portati via nel cuore della notte da un uomo che, come documentato dalle telecamere di videosorveglianza, scavalcando la grata accanto alla torre campanaria, dove ha lasciato anche una impronta digitale, è entrato in chiesa sfondando una porta laterale in legno e lì riempiendo uno zaino con le monete che erano custodite nelle cassette delle offerte nella navata e nella cripta e con gli oggetti sacri presi dalla teca del santo, per poi fuggire in sella ad una bicicletta, zaino in spalla. Quello stesso zaino che oggi è stato trovato sotterrato sul retro del casolare dove si nascondeva Farid, in una zona con erba alta e difficile da scovare.
All’interno della baracca, invece, già nei giorni scorsi i poliziotti avevano trovato altri oggetti sospetti, come «alcuni monili in argento con incisioni in alfabeto cirillico, circostanza pienamente compatibile - secondo il gip che ha convalidato il fermo del 48enne disponendo che resti in carcere - con il trafugamento di doni dei fedeli russi ortodossi, comunemente offerti in omaggio al santo durante le visite nella Basilica».

LE PAROLE DEL VESCOVO, MONSIGNOR SATRIANO - «Con grande riconoscenza, desidero esprimere gratitudine profonda per il felice esito delle indagini della Polizia che hanno portato al ritrovamento degli oggetti trafugati nella Basilica di San Nicola, alla statua raffigurante il Santo patrono di Bari, caro a milioni di persone. La professionalità degli agenti, la loro perizia e l’abnegazione vissuta nel portare avanti il proprio lavoro ha riconsegnato alla Città, e non solo, un segno di speranza che ridona fiducia a questi giorni, rattristati dalla guerra che bussa alle porte delle nostre case».

«Dispiace la vicenda del tunisino trovato in possesso della refurtiva. Questa amara storia ci apra il cuore a maggiore solidarietà verso i fratelli che vivono nel bisogno ma anche ad educare a quel senso civico, fatto di rispetto e attenzione alle regole del vivere insieme, a cui nessuno deve sottrarsi. Il Santo di Myra, a cui affidiamo le preghiere di tutti, interceda per questa nostra umanità, ferita e lacerata. A lui chiediamo la grazia e il coraggio di saper attestare relazioni autentiche, protese ad un’etica del dono con la quale rendere generativi i vissuti di ciascuno».

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