Sabato 06 Settembre 2025 | 06:31

Nella «Casa di legno» degli Après La Classe la musica è viva e libera

 
Bianca Chiriatti

Reporter:

Bianca Chiriatti

Il ritorno della band salentina: «Stiamo cercando di seguire la nostra natura senza accodarci a linee guida mainstream inculcate dal mercato, dai palinsesti radiofonici, da alcuni discografici che ancora si ostinano a snaturare band e artisti»

Giovedì 01 Maggio 2025, 07:00

Nessuna «gabbia» di genere, nessuna sovrastruttura: una musica autentica, viva, libera. Ecco descritto «Casa di legno», il nuovo singolo dei salentini Après La Classe, che inaugurano un nuovo capitolo del loro lunghissimo percorso artistico. Un brano intenso e visionario che trascina l'ascoltatore in perfetta connessione con l'universo, espressione di un lavoro collettivo che si è consolidato negli anni e si evolve tra studio e palco. La canzone, distribuita da Ada, e che vede anche la partecipazione di Gabriele Blandini con la sua immancabile tromba, preannuncia il prossimo tour, presentato da Molly Arts Live. Valerio «Combass» Bruno, bassista della band, risponde alle domande della «Gazzetta».

«Casa di legno» è descritta come un rifugio e uno spazio di libertà musicale...

«Ci piaceva l'idea di ricreare un luogo ideale in cui vivere serenamente con la pace nel cuore, che non fosse per forza raggiungibile né con l'iPhone, né in auto o in aereo, ma un luogo ideale che è presente nella testa e nel cuore di tutti noi, quando pur stando altrove pensiamo a quel posto e riusciamo ad affrontare le giornate con energia e positività. È qualcosa che dovremmo sviluppare all'interno di ciascuno di noi e la musica ha il potere di far sì che tutto questo possa avvenire».

Un luogo senza giudizio, dove domina la musica. Vi è capitato di cercare uno spazio simile nella vostra carriera?

«In realtà tutto ciò che accade intorno a noi è il risultato delle nostre azioni, quindi nel nostro piccolo cerchiamo di influire in maniera quanto più positiva possibile nella società al fine di creare rapporti umani e sociali, quelli che alzano la qualità della nostra vita. Uno spazio simile si può creare solo se ci sono accanto persone con la stessa missione di vita, persone che danno senso grazie alla propria arte, al sapere, alla loro mansione nel mondo, e non persone che, al contrario, diventano macigni per gli altri, non vivendo la propria vita né facendola vivere posivitamente agli altri».

Con questo brano si apre un nuovo capitolo artistico: cosa distingue questo momento della vostra carriera rispetto al passato?

«Semplicemente stiamo cercando di seguire la nostra natura senza per forza accodarci a linee guida mainstream inculcate dal mercato, dai palinsesti radiofonici, da alcuni discografici che ancora si ostinano a snaturare band e artisti volendo creare a tutti i costi un percorso non in linea. Noi in questo momento ci sentiamo di fare quello che la nostra natura ci chiede: "Casa di legno" è quello che vogliamo far ascoltare al nostro pubblico, e ci rappresenta perfettamente».

Il testo evoca un immaginario tropicale e poetico, da dove avete tratto l'ispirazione?

«In realtà viaggiamo tantissimo, lo ha ideato fin dall'inizio Puccia tornando da uno dei suoi viaggi in Brasile, anche io e Cesko negli ultimi anni abbiamo girato parecchio, e ogni volta che un artista vive un'esperienza alla fine diventa un testo, un arrangiamento, un giro di basso, una melodia... "Casa di legno" è proprio questo».

La vostra carriera è costellata di collaborazioni importanti, c’è qualche artista con cui sognate ancora di lavorare?

«Dopo la collaborazione con Manu Chao abbiamo realizzato il nostro sogno: gli Après La Classe sono nati dagli insegnamenti del percorso dei Mano Negra e di altri punti di riferimento importanti. Manu è il nostro mito assoluto, avendo duettato con lui siamo appagati e felicissimi. Ciò che avverrà in futuro sarà sicuramente fantastico, ma non per forza al fianco di qualcuno, non abbiamo l'esigenza di mettere featuring nei nostri brani per il raggiungimento di obiettivi mediatici, più che altro cerchiamo collaborazioni per rendere la traccia migliore e ancora più comunicativa».

«Casa di legno» sarà anche preludio a un nuovo album: potete anticipare qualcosa?

«Siamo al lavoro, abbiamo già una trentina di tracce che ci piacciono tantissimo, da cui dovremo estrarre il suono generale dell'album. Troveremo sicuramente un equilibrio tra il mondo acustico ed elettronico, che ci è sempre piaciuto».

Siete attivi dal 1996: come si tiene viva la creatività in una band dopo quasi 30 anni?

«Siamo uniti da una fortissima amicizia, questo è il segreto della longevità di questa band: la voglia è rimasta intatta, quando abbiamo iniziato a muovere i primi passi, quando abbiamo registrato il primo disco importante che ci ha fatto conoscere al pubblico, vogliamo ancora lavorare per contaminare e creare quella sonorità in chiave-Après che riusciamo a riconoscere anche quando nello stesso brano fondiamo stili differenti. La ricerca di tematiche, sonorità, e la voglia di lavorare insieme ci ha fatto arrivare fin qui, e penso durerà ancora a lungo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)