Si chiama «In Bianco» ed è il primo brano inedito della cantautrice foggiana Di Ale (Alessia Di Biase), classe '86, che con la voce coniuga la sua doppia veste professionale, quella di logopedista e quella di artista. Un brano che parla d'amore a lieto fine e di matrimonio, come percorso che Alessia immaginava fin da quando era piccola, lei - appunto - 'in bianco', e lui in blu. Ma non si tratta della classica storia con cavalli bianchi e principi azzurri, è un amore quotidiano, una coppia che ha imparato ad amare e a farsi amare nel pieno di una pandemia, e i progetti sono stati minati dall'incertezza. Alla fine, però, l'amore vince su tutto. Il brano sostiene anche il mondo del wedding e i settori colpiti duramente dall'emergenza sanitaria. Gli arrangiamenti, la registrazione, il mixaggio e il mastering del brano sono di Gianni Colonna. La produzione esecutiva del singolo è affidata a Valter G.Scaglione, talent scout e manager di Di Ale. Le foto ed il Videoclip portano la firma della filmmaker di Lucera Valentina Di Mario. L’abito indossato nel videoclip ufficiale è stato concesso da Creazioni Sposa Raffaella di Foggia.
Come nasce l'idea di questa canzone?
«Ogni canzone contiene un tema ed io ho scelto l'amore, o meglio il coronamento di un amore, che vive la sua quotidianità in modo ironico, cogliendo pregi e difetti dell'altro»
Il matrimonio è un qualcosa che sognavi fin da piccola?
«Ogni bambina sogna il suo giorno da principessa, in cui è bellissima, ed aggiungo innamorata, perché con questi due aggettivi posso definire la me che arriverà a quel giorno, accanto ad un uomo altrettanto meraviglioso»
Come hai vissuto questo periodo di pandemia che nonostante le difficoltà ha visto tanti tuoi traguardi, specialmente nel campo musicale?
«La pandemia è stata per me il momento fondamentale in cui ho approfondito il percorso didattico del songwriting: essendo costretta ad avere molto tempo libero, ho approfittato di questo per studiare, in campo musicale e lavorativo e oggi ne sto cogliendo i frutti»
Come coniughi il tuo lavoro di logopedista con la tua passione musicale, visto che in entrambe le cose c'è sempre la voce al centro?
«Posso definire la musica e la logopedia due passioni, in entrambe sono presenti studio e volontà di aggiornarsi e conoscere sempre di più, ed entrambe sono state due scelte fatte con il cuore. La voce è il principale strumento di comunicazione e per me è stato un campo di studio, sia per la riabilitazione sia poi per l l'interpretazione dei percorsi musicali che ho affrontato»
Come proseguirà il tuo percorso artistico?
«Nel mio percorso artistico affronterò temi che definirei sociali, per far arrivare all'orecchio di molti il vissuto di pochi, perché la mia voce possa anche in questo caso essere strumento di divulgazione»