Molti antropologi, fotografi e registi raggiunsero il Sud Italia, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, per cercare di testimoniare valore e densità dei riti, delle tradizioni e dei legami che univano microcosmo e macrocosmo, al di qua e al di là dell’esistente.
Quegli studiosi hanno riportato, attraverso preziosi studi e testimonianze, realtà del Mezzogiorno che l’emigrazione e l’industrializzazione avrebbero ben presto fatto scomparire (e di questo moloto parlerà Pier Paolo Pasolini nei suoi articoli e nei suoi saggi).
Grazie ai documentari di Luigi Di Gianni – come «Magia lucana», «La possessione» e «Grazia e numeri» – , il programma con Edoardo Camurri, «I mondi di ieri», in onda oggi alle 21.10 su Rai Storia, esplora il mondo contadino della Lucania degli anni ‘60, le tradizioni religiose del Salento e le superstizioni di Napoli sulle tracce del magismo studiato dal grande antropologo e storico delle religioni italiano Ernesto De Martino.
In primo piano anche l’universo simbolico entro cui si iscrivevano pratiche di culto e riti paralleli a quelli della Chiesa cattolica e capaci di dare un senso all’esperienza di fatica e dolore del quotidiano.
In studio, con Edoardo Camurri, lo storico delle religioni Marcello Massenzio e l’antropologa Laura Faranda.
Gli studi antropologici del Mezzogiorno sono testimonianze preziose che ancora oggi risultano decisivi per comprendere l’evoluzione storica del Sud.